Roma. Grande successo l’altro ieri, sul palcoscenico di uno dei teatri più belli di Roma, per Amate da morire, lo spettacolo ideato, diretto e interpretato da Francesco Frezzini e Emma Francesconi, con la partecipazione del giovane e promettente attore, Emanuele Bracone.
L’evento è stato promosso dall’Ordine dei Farmacisti della provincia di Roma, il più grande d’Italia, dall’Associazione Federfarma, l’Associazione “Farmaciste insieme” e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Una grande soddisfazione per l’Associazione Proteo di Avezzano, operante ormai da oltre 40 anni con serietà e professionalità nel settore del teatro, che ha acceso i riflettori su un tema drammaticamente attuale. Il femminicidio è una piaga sociale che sta assumendo dimensioni preoccupanti: l’uccisione della donna è spesso l’ultimo atto di una giostra costante di violenza, sopraffazione, esercizio malato di potere. Lo spettacolo Amate da morire vuole dare voce proprio alle donne a cui la voce è stata tolta, attraverso racconti forti: storie di donne che hanno subito violenza all’interno delle mura domestiche e non solo.
La cornice storica del Teatro Torlonia ha dato maggiore forza e intensità al messaggio: le statue che si affacciavano sul proscenio sembravano esortare gli attori a parlare anche per loro, a gridare ancora più forte basta, un grido al quale si è unito anche il numeroso pubblico in un applauso liberatorio dopo un’ora di silenzio assordante e partecipe. Sulla scena, gli abusi sulla donna sono stati narrati secondo diversi piani rappresentativi e mostrati da diverse angolazioni, senza lesinare il ricorso alla cronaca nera e a testi molto evocativi che hanno costretto i numerosi spettatori a dare forma alle parole che diventano inevitabilmente immagini urticanti, da scuotere fino a commuovere.
I molteplici aspetti della violenza di genere sono stati sottolineati, dopo la messa in scena, dagli interventi dei rappresentanti delle istituzioni: onorevoli della Camera dei Deputati, magistrati, vicequestori. Dall’inizio dell’anno sono state uccise più di 100 donne per femminicidio, scuotere le coscienze attraverso l’arte è l’impegno che la Proteo sta portando avanti in questi anni raccogliendo fondi per progetti e iniziative a favore delle donne e che, come auspicano gli autori, possa ora essere portato nelle scuole, vera platea di cambiamento. Di seguito una piccola galleria fotografica, scatti a cura di Gaetano Paciotti.