Avezzano. Ancora servizi a rischio all’ospedale di Avezzano. Dopo la chiusura di Neurochirurgia con il trasferimento dei medici all’Aquila, e quella, parziale, di emodinamica, entrambi servizi salvavita, il primo con la stroke unit per gli ictus e il secondo per gli infarti, ora l’ospedale rischia anche lo stop alle ambulanze. Gli otto conducenti infatti protestano per il mancato pagamento delle reperibilità e degli straordinari. Una situazione che rischia di complicare ulteriormente lo stato di cose della struttura marsicana che copre un bacino di 140mila abitanti esclusi quelli provenienti da altre Asl. Nonostante le rassicurazioni precedenti, la penuria di risorse umane ha già spinto il professor Renato Galzio, il primario responsabile del reparto dell’Aquila, a trasferire armi e bagagli nel capoluogo. Lo stesso Galzio aveva motivato la scelta di spostare tutto a L’Aquila con la carenza di personale medico adeguato, precisando poi che si trattava di un provvedimento solo temporaneo. Visto il perdurare della situazione, Galzio non solo ha confermato la chiusura, ma ha anche rassegnato le dimissioni. A questo proposito il primario ha anche incontrato il manager della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Rinaldo Tordera, il quale, nel riconfermargli la stima, ha spiegato che le Neurochirurgie minori, cioè quelle di Chieti e di Avezzano, dovranno chiudere. Se questo vada interpretato come una pace già fatta tra Galzio e Tordera non è ancora chiaro, né risulta ufficialmente il ritiro delle dimissioni da parte del responsabile di neurochirurgia. E ora a tutto ciò si aggiunge anche la questione delle ambulanze: un po’ troppo per non sollevare la reazione dei marsicani che sicuramente torneranno all’attacco.