Alternanza scuola-lavoro? Un progetto senza dubbio ambizioso. Consolidare le conoscenze acquisite durante il percorso scolastico ed entrare in stretto contatto con il mondo dell’occupazione sembra essere il percorso che meglio si adatta alle esigenze che gravitano intorno ai giovani di oggi. L’obiettivo? Rafforzare le loro prospettive di occupabilità, portando al tempo stesso a un miglioramento della competitività e a un arricchimento formativo.
L’Alternanza scuola-lavoro è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta e interessa obbligatoriamente tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi.
Ma c’è chi nella realtà del progetto di Alternanza scuola-lavoro vi era entrato ancor prima che questo stesso nascesse e facesse capolino nel nostro territorio. L’inserimento in quello che è il mondo del lavoro della Marsica, per gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Galilei”, ad esempio, è una procedura che oramai da anni è entrata a far parte del percorso di studi e la quale si è andata poi rafforzando grazie alla legge 107 del 2015. A raccontare l’esperienza dell’Istituto, il dirigente scolastico Corrado Dell’Olio.
“Il progetto di alternanza scuola-lavoro”, ha dichiarato, “oggi chiamato più tecnicamente “Percorsi per le competenze trasversali”, ha una tradizione che in questo istituto va al di là della legge 107. Questo perché abbiamo iniziato a instaurare rapporti con le aziende e con le strutture del territorio già da almeno 15 anni. La nostra scuola, nel momento in cui la legge 107 ci ha imposto di lavorare applicando la metodologia dell’alternanza scuola-lavoro, si è trovata avvantaggiata dall’attività pioneristica che una serie di nostri docenti aveva impostato già da molto tempo”.
“In questo momento”, ha continuato Dell’Olio, “lavoriamo su questo progetto con grande dedizione perché è uno degli elementi che riteniamo più qualificanti e caratterizzanti. Noi abbiamo più di 100 convenzioni aperte e i ragazzi hanno avuto la possibilità di inserirsi in una serie infinita di strutture. Le nostre azioni a riguardo non sono mai state episodiche bensì inserite all’interno di un progetto più ampio e all’interno di una strategia di gestione della mediazione tra il mondo della scuola e quello del lavoro anche attraverso esperienze pilota di grande importanza”.
“Il nostro interesse a far sì che queste attività siano sempre più significative”, ha infine concluso il dirigente scolastico, “è testimoniato dal fatto che c’è sempre stato un ampio movimento in vista della elaborazione di una rete di stretti contatti e rapporti con le realtà produttive del territorio. Molte di queste realtà produttive sono rappresentate anche dal nostro comitato tecnico scientifico ovvero un organo consultivo del consiglio d’istituto che ci dà la possibilità di indirizzare le politiche educative della scuola in direzione delle esigenze di sviluppo delle competenze lavorative e di formazione successiva che vengono espresse dal territorio stesso. E’ dunque utile per individuare qual è il trend di sviluppo che dobbiamo perseguire”.