Avezzano. L’ospedale di Avezzano alla ribalta internazionale con una nuova tecnica che permette di eliminare calcoli biliari di grandi dimensioni senza taglio chirurgico e con pochi giorni di degenza in ospedale. La innovativa metodica, utilizzata dal servizio Endoscopia digestiva dell’ospedale di Avezzano, diretto dal dr. Antonio Sedici, viene eseguita con un sofisticato strumento, il laser ad olmio, che la Direzione della Asl n. 1, guidata dal Manager Giancarlo Silveri, ha acquistato recentemente nell’ottica del potenziamento complessivo dei servizi e della qualità del presidio marsicano. La sofistica apparecchiatura, unitamente all’elevata professionalità degli operatori sanitari di Endoscopia – in virtù della capacità di Internet di veicolare le notizie – ha proiettato il presidio marsicano in un contesto nazionale di alta specializzazione per il trattamento di calcoli biliari ‘difficili’. La metodica del laser a olmio costituisce l’ultima frontiera dell’eccellenza endoscopica nel settore, tanto che in Abruzzo oggi è appannaggio esclusivo dell’ospedale di Avezzano e in Italia è praticata solo da un paio di strutture sanitarie altamente qualificate. Il laser a olmio, strumento che emette un fascio di impulsi di luce concentrata, viene utilizzato solo per calcoli di dimensioni notevoli (dai 2 centimetri in su) e rappresenta oggi un intervento eccezionale, sia per le problematiche patologiche del paziente sia per l’elevata complessità dell’intervento che richiede un’alta professionalità dello specialista. La metodica – detta litotrissia laser endoscopica – consente di eliminare tramite frantumazione alcuni calcoli che, per numero e dimensioni, non sarebbe possibile rimuovere con la tradizionale chirurgia o con l’ordinario trattamento endoscopico. La tecnica. Dalla bocca del paziente il medico introduce uno strumento, detto duodenoscopio con cui, passando per l’esofago, lo stomaco e poi lo stomaco, raggiunge l’accesso alle vie biliari. Attraverso un secondo strumento (un endoscopio miniaturizzato di circa 3 millimetri), lo specialista entra all’interno del coledoco – il canale in cui si formano i calcoli – che porta la bile dal fegato all’intestino. Tramite una minisonda- telecamera l’endoscopista ‘guida’ il laser fino a inquadrare il calcolo, colpirlo e frantumarlo: i frammenti vengono poi estratti con la tradizionale tecnica endoscopica. Il trattamento viene eseguito in sedazione profonda sotto il controllo dell’anestesista-rianimatore e il paziente, dopo i successivi controlli, viene dimesso nei giro di 2-3 giorni. Data l’alta complessità della tecnica e la possibilità di praticarla solo in casi eccezionali, il paziente viene ricoverato in ospedale pochi giorni prima del trattamento per essere sottoposto ad esami e accertamenti. In poco più di un anno all’ospedale di Avezzano sono state eseguite procedure di questo tipo su 4 pazienti, per calcoli di grandi dimensioni (circa 3 centimetri), tutti residenti al di fuori della Marsica. Avezzano sotto i riflettori negli States. La modernissima metodica ha avuto ampio risalto sia in Italia (è stata pubblicata nel sito della Società italiana di endoscopia digestiva) sia a livello internazionale poiché il primo caso trattato dal dottor Sedici ad Avezzano, su una donna di 72 anni – precedentemente curata senza successo con i sistemi tradizionali – è stato pubblicato il 14 maggio del 2012 sul canale Youtube della ‘Boston Scientific’, rivista video-scientifica on line degli Stati Uniti. La pubblicazione ha suscitato ampio interesse da parte dei luminari della disciplina, tanto che il lavoro di Sedici, messo on line dalla testata scientifica, in poco più di due mesi, ha registrato oltre 350 visite da parte di specialisti del settore. Il lavoro può essere visualizzato sul sito: www.youtube.com, scrivendo come chiave di ricerca ‘dottor Sedici’. “Questa tecnica”, dichiara lo stesso Sedici, “va utilizzata solo in casi molto particolari e consente di rimuovere calcoli biliari di oltre 2 centimetri per i quali risultano inefficaci la chirurgia tradizionale o le procedure endoscopiche ordinarie. Il trattamento del laser ad olmio ha, tra i notevoli vantaggi, quello di essere poco invasivo e di comportare una ridotta permanenza in ospedale. Per gli utenti è importante sapere che oggi l’ospedale di Avezzano”, conclude Sedici, “è in grado di offrire una prestazione di alta qualità che in Italia è un rarità”