Avezzano. La situazione della disoccupazione “é drammatica, avevamo detto che l’euro avrebbe riequilibrato la società e invece la disoccupazione aumenta”. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, al Parlamento europeo. “Nell’area euro supera l’11%, e non ce lo possiamo permettere”, ha spiegato Juncker, secondo cui la mancanza di occupazione è “una tragedia che stiamo sottovalutando”. Per questo, ha aggiunto, “dobbiamo realizzare politiche più attive per il mercato del lavoro”. Preso atto di queste drammatiche ma reali dichiarazioni dell’importante personaggio politico Pasquale Cavasinni direttore della CNA di Avezzano ci spiega cosa andrebbe fatto, secondo lui, per invertire la tendenza, tornare a crescere e creare nuovi posti di lavoro. “Penso che bisogna ragionare, sia in termini politici che economici da europei e adottare misure concrete come il salario minimo garantito in tutti i Paesi della zona euro; dobbiamo evitare di far percepire all’opinione pubblica che il peggio è passato perché, purtroppo, non è così: non dobbiamo abbassare la guardia!”. “Per scendere più nel particolare e nel quotidiano” continua Cavasinni “dobbiamo sviluppare una politica economica e finanziaria credibile che ridia fiducia alle famiglie che, in Italia, detengono la ricchezza e convincerli a finanziare, con i loro risparmi, il sistema economico e delle imprese, soprattutto piccole e medie. Vanno adottate misure reali di contrasto all’evasione; eliminare gli sprechi, sburocratizzare sul serio e alleggerire gli adempimenti amministrativi e le odiose procedure pubbliche; diminuire drasticamente la pressione fiscale e non soffocare la voglia dell’intrapresa privata soprattutto quella di fare impresa dei giovani: incentivarli a fare ciò non solo economicamente ma anche culturalmente”. “A chi spetta fare ciò?” chiediamo a Cavasinni che risponde “Soprattutto alla politica che deve credere e sostenere imprese e famiglie e che, nell’imminente campagna elettorale non venga a raccontarci favole o si permetta di pensare di poterci illudere e convincere raccontandoci favole. Abbiamo bisogno di politici seri e corretti che mettano a disposizione della collettività le loro competenze e la voglia di fare per tutti e non per se stessi; Alle Istituzioni che devono garantire efficienza e velocità, alle banche che devono riaprire i rubinetti del credito, agli Enti pubblici e privati che devono pensare europeo e definire relazioni e progetti che sviluppino vocazioni, cultura ad ampio raggio e favorire condivisioni e aggregazioni; Anche come Associazioni di categoria dovremo implementare le nostre attività di rappresentanza e realizzare servizi competitivi e innovativi”. “E’ un compito che spetta a tutti, nessuno escluso” conclude Cavasinni “Prima riusciamo, tutti, a mettere da parte egoismi e personalismi e a lavorare per fare gli interessi generali e non personali o corporativi, prima riusciremo a venire fuori da questa situazione di crisi drammatica generale e a rigenerare nuovi posti di lavoro”.