Avezanno. Alla grotta di Ciccio Felice, sotto l’occhio degli studenti, il 3 e 4 aprile alle 9.30, “rivive” l’epopea degli sfollati del ’44. Quel drammatico periodo storico che vide tanti avezzanesi rifugiarsi nella grotta per scampare ai bombardamenti anglo-americani all’attacco degli invasori tedeschi, saranno rievocati dall’Associazione Culturale Esse Quisse guidata dallo scrittore Giovanbattista Pitoni, in collaborazione con il Comune di Avezzano, l’associazione Ambiente e/è Vita soggetto gestore della Riserva regionale del Monte Salviano, davanti agli studenti delle scuole medie Vivenza/Marini (martedì 3) e delle Corradini Fermi (mercoledì 4). “Le giovani leve devono conoscere le sofferenze dei loro nonni”, affermano il sindaco Antonio Floris e il vice sindaco con delega alla riserva Aureliano Giffi, “per farne tesoro e soprattutto per crescere nella consapevolezza che la pace va difesa a ogni costo”. Alla grotta di Ciccio Felice, quindi, gli studenti avranno l’opportunità di conoscere la storia di molti avezzanesi che si rifugiarono alle pendici di Monte Salviano. “Di quella immane tragedia”, ricorda Pitoni, “la città di Avezzano non fu solo spettatrice, ma pagò un tributo pesante in vite umane e distruzione nel momento in cui divenne obiettivo strategicamente rilevante come retrovia dell’esercito tedesco arroccato a Cassino”. A sessantotto anni da quel periodo buio della storia, l’epopea degli sfollati verrà raccontata agli studenti. “Abbiamo deciso di coinvolgere le scuole”, dichiara la direttrice della Riserva Regionale Brunella D’Alessandro, “perché le giovani generazioni hanno solo sentito parlare della guerra e purtroppo molti di quei testimoni sono scomparsi. Rievocare quei tragici avvenimenti è utile per non dimenticare”.