Avezzano. Qual è l’opera più imponente costruita dall’uomo? In tanti penseranno a una tra le sette meraviglie del mondo antico, altri nomineranno di certo la grande muraglia cinese, l’unica opera dell’uomo visibile anche dalla luna, eppure ne esiste una ancora più grandiosa, che ancora oggi continua ad essere indispensabile per ogni cittadino europeo: la rete stradale romana. L’impero romano, che duemila anni fa aveva un’idea di unione europea decisamente più chiara della nostra, contava oltre 100.000 chilometri di strade lastricate e altri 150.000 in terra battuta. Queste sono state le antesignane di moltissime strade e autostrade che usiamo ancora oggi. Ognuna era dotata di pietre miliari, delle colonne circolari di marmo poste sopra una base rettangolare, detta cippus, che indicavano la distanza in miglia dal miliario aureo posto nel Foro romano. Su quest’ultimo, voluto da Augusto, erano riportate la lista delle maggiori città dell’Impero e le loro distanze da Roma. Non è certo un caso infatti, se proprio in quell’epoca nacque il detto per cui “tutte le strade portano a Roma”. La tavola Peutingeriana (o tabula Peutingeriana) è una delle rare rappresentazioni di questa incredibile rete stradale. Si tratta di una copia del XII-XIII secolo di un’antica carta romana che mostrava le vie militari dell’impero ed è attualmente conservata presso la Hofbibliothek di Vienna, mentre la copia in bianco e nero è custodita negli archivi dell’IGN a Parigi. Prende il nome da Konrad Peutinger, umanista ed antichista che dopo averla ereditata da un suo amico, non riuscì mai però a pubblicarla. La tavola è composta da 11 pergamene riunite in una striscia di 680 x 33 centimetri. Mostra 200.000 km di strade, ma anche la posizione di città, mari, fiumi, foreste, catene montuose. A differenza delle tavole a proiezione cartografica, il formato non consente una figurazione valida delle distanze, si tratta invece più di una rappresentazione topologica simile a quella delle metropolitane. Alcuni sostengono che la “tabula” è probabilmente basata sulla “carta del mondo” commissionata dall’imperatore Augusto e che dopo la sua morte, questa venne incisa nel marmo e posta lungo la Via Flaminia. La tavola comprende tutto l’impero romano,il Vicino Oriente e l’India, indicando il Gange e lo Sri Lanka. Vi è menzionata anche la Cina. Tra questi vi sono le città più importanti dell’impero e altre particolarità geografiche, come i santuari più importanti e tutte le relative distanze. Le uniche città marsicane presenti sulla tavola sono: Alba Fucens, quindi Marruvium (l’attuale San Benedetto ed ex capitale dei Marsi) sulla strada che dalla valle dell’Aterno portava al Fucino e per ultima Cerfennia, l’attuale Collarmele.
In questa carta, che nel 2007 è stata inserita dall’UNESCO nell’Elenco delle Memorie del mondo, c’è anche un po’ di Marsica.