Tagliacozzo. Niente più abuso edilizio per il centro turistico la Contea di Tagliacozzo. Il reato è andato prescritto. La procura aveva ipotizzato illeciti nella realizzazione del complesso. E’ stata presentata e accolta un’istanza della difesa sulla vicenda che vedeva sotto accusa gli erano gli imprenditori Nino Zangari, ex assessore del Comune di Tagliacozzo, i fratelli Augusto e Achille Ricci, il tributarista Gianni Lapis, amministratore del patrimonio della famiglia dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino colluso con la mafia, e la figlia Mariangela Lapis. Il presunto abuso, secondo la Procura, era stato commesso dal 2003 al 2009. Erano però scattati i termini per la prescrizione e il difensore Pasquale Milo ha presentato la richiesta. Le strutture restano però ancora sotto sequestro a fini di confisca su disposizione della procura distrettuale antimafia. Continua invece il processo per l’inchiesta Alba secondo cui sul complesso turistico di Tagliacozzo, appartenente alla società Alba d’Oro srl, era confluito denaro di provenienza illecita e, in particolare, fondi provenienti dal famoso tesoro di Ciancimino. Nel progetto edilizio della struttura di Tagliacozzo sarebbero stati investiti un milione 610mila euro tramite la holding Sirco, una società siciliana che, sempre secondo le accuse, era controllata da Ciancimino tramite Gianni Lapis, amministratore del patrimonio della famiglia dell’ex sindaco colluso con la mafia.