Tagliacozzo. Si terrà martedì, dalle 10, a Tagliacozzo al Teatro “Talia” l’incontro aperto a tutta la cittadinanza del Portavoce dell’Unicef Italia Andrea Iacomini con gli studenti dell’Istituto “Argoli” per parlare del suo primo romanzo appena uscito in tutte le librerie dal titolo “Il giorno dopo”. Sarà l’occasione per raccontare i viaggi del Portavoce di origine tagliacozzana in Africa e nei campi profughi in Medio Oriente e per far luce su temi di grande attualità e dibattito attraverso immagini, video e riflessioni. Un trailer e una lettera di una mamma siriana al suo bimbo morto in mare per raccontare la storia di Enrico, a metà strada tra la politica, l’amore e l’impegno umanitario. “Io e te avremo sempre un giorno dopo, quello in cui poter cambiare vita, quello in cui ciò che va male può trasformarsi in bene, quello che cambia le cose, che ti mette a soqquadro l’esistenza”. E’ uscito in tutte le librerie edito dalla casa editrice PONTE SISTO il primo romanzo del portavoce dell’Unicef Italia. Si tratta di una storia a metà tra l’autobiografia, le esperienze di vita e l’impegno umanitario, che racconta il percorso di vita di un uomo, Enrico e delle sue scelte. Il romanzo è ambientato su una panchina di Villa Borghese su cui il protagonista decide di rifugiarsi dopo aver ricevuto una proposta politica cui è molto difficile rinunciare. Ne consegue una lunga riflessione introspettiva che ripercorre gli attimi salienti della sua vita, le paure, le manie, il lungo e deludente impegno politico (tratto direttamente da un’esperienza personale dello scrittore tra cui un incontro giovanile con Matteo Renzi) per poi concludersi con l’impegno umanitario, la riflessione sulle guerre, sulla povertà, il viaggio nel campo profughi di Zaatari e l’innamoramento per la giovane volontaria siriana, Iman, che gli svela il segreto del “Giorno Dopo”, della scelta giusta, dell’esempio da seguire. La decisione finale, dopo l’esperienza in Giordania, scaturisce dalla lettura di una intensa lettera dal grande impatto emotivo di una madre siriana lasciata sulla bara del suo bambino affogato in mare dopo un naufragio sulle coste del Mediterraneo inviata ad Enrico da un amico scrittore.