Avezzano. E’ arrivato anche il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, ieri pomeriggio al presidio Micron allestito dagli operai che rischiano il posto di lavoro. Santoro, che già aveva espresso la sua solidarietà ai lavoratori invitando sindacati e rappresentanti istituzionali a fare fronte comune per difendere il sito, ha voluto parlare direttamente con gli operai annunciando che celebrerà la messa del 24 dicembre fuori i cancello dello stabilimento. Il vescovo dei Marsi si è soffermato con gli operai informandosi sullo stato delle cose e chiedendo loro di non mollare. La difesa del lavoro è un diritto sacrosanto e per questo Santoro ha consigliato ai lavoratori Micron di continuare con la loro battaglia. Ieri pomeriggio, inoltre, al presidio dei lavoratori Micron è arrivato un camion carico di legna che è stata donata dal Comune di Villavallelonga per alimentare i fuochi che vengono accesi fuori dalle tende. “Partecipo con il cuore alla difficile vicenda Micron e voglio lodare i sindacati per come si stanno muovendo nel complicato percorso di salvataggio di questa importante risorsa abruzzese”. Lo afferma l’onorevole Romeo Ricciuti, presidente del Centro studi italiani nel mondo “Lorenzo Natali”, nel commentare la vicenda dei 700 esuberi annunciati per lo stabilimento di Avezzano dalla multinazionale statunitense. Nei giorni scorsi l’ex sottosegretario ha inviato un telegramma di incoraggiamento e sostegno a tutte le sigle sindacali. “L’invito che intendo rivolgere loro – spiega – e’ quello di continuare a lottare per evitare che venga smantellato un simbolo del tessuto produttivo dell’Abruzzo”. Quanto alle possibilita’ che si possa scongiurare una chiusura dello stabilimento, Ricciuti sottolinea che “si tratta di una vertenza molto difficile, aspettiamo. Certo e’ – ammonisce – che per salvare la Micron Technology ci vuole l’impegno di tutti: politica, sindacati e lavoratori”. “Il governo potrebbe fare molto, in particolare il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera: e’ su di lui che bisogna esercitare la pressione maggiore”, conclude il presidente Cesim.