Avezzano. Sarà presentato sabato 24 agosto al Pinguino Village ad Avezzano, il libro “4 giugno 1944 – Le voci spezzate dei martiri di Capistrello” di Alfio Di Battista per Radici Edizioni. Un testo scritto espressamente per farne una trasposizione teatrale, rappresentata per la prima volta a Capistrello lo scorso 22 giugno davanti al sacrario dei 33 Martiri.
Già in programma per il prossimo 19 settembre 2 repliche della pièce, messa in scena al Teatro dei Marsi dalla compagnia avezzanese Proteo, per la regia di Francesco Frezzini. Una si svolgerà al mattino per la scuola e l’altra la sera per il pubblico indistinto.
La presentazione del libro sarà curata dalla professoressa Maria Gabriella Martignetti, interverrà il regista di C.33 – E vennero giorni migliori, piece teatrale liberamente tratta dal libro 4 Giugno 1944, Francesco Frezzini e uno degli attori della compagnia Proteo, Mauro Ranalletta, che leggerà alcuni brani. Presente anche l’ ANPI Marsica.
I 33 Martiri, persone innocenti per la maggior parte di Avezzano, furono barbaramente trucidate nel 1944 dai soldati della Wermacht in ritirata. La strage è una vicenda dolorosa che ha segnato l’intera Marsica. Una storia del tutto simile a quelle che oggi la cronaca sbatte in prima pagina, come se il passato non avesse insegnato nulla.
Il racconto dell’eccidio di Capistrello, ispirato ai sanguinosi fatti di guerra documentati da Rosini, assume, nella narrazione del libro, una variazione della prospettiva basata sulle testimonianze dei morti ammazzati. Questa la chiave con cui l’autore ha pensato di aprire un varco nel cuore dello spettatore.
Il successo di pubblico e di critica riscontrati dopo la prima a Capistrello, direbbero che la scelta si è rivelata azzeccata. Nella finzione scenica, sono proprio i Martiri a raccontare come si sono svolti i fatti, e lo fanno in una dimensione scenografica che trascende l’orrore, trasformato in elemento drammaturgico in cui la tragedia umana diventa testimonianza universale dell’assurdità della guerra.
4 Giugno 1944 è un libro che fa riflettere anche sull’attualità di oggi e sulla minaccia che incombe sul mondo per via dei conflitti in corso in Ucraina, in Medio Oriente e in molti altri posti mediaticamente meno conosciuti. Basta guardare i telegiornali per rendersi conto dell’estremo bisogno che c’è di raccontare queste storie.
Mobilitare l’opinione pubblica contro la guerra è forse il compito più importante a cui sono chiamate le nuove generazioni, se non altro come forma di gratitudine verso chi ha versato il proprio sangue per garantirci una pace duratura. Ma la pace non è mai scontata, per questo è importante tenere vivo il ricordo dei nostri Martiri.