Avezzano. “Abbiamo fatto tutto questo lavoro sulla tracciabilità di alcune filiere fondamentali e sulle etichette perché sappiamo che un pezzo fondamentale della redditività dei piccoli agricoltori si può garantire se il cittadino-consumatore sugli scaffali conosce tutto sul prodotto”. Così il ministro Maurizio Martina, vicesegretario del Partito Democratico durante l’evento all’Arssa di Avezzano sul tema “Al lavoro per la nostra Terra”. All’evento, che ha visto partecipare il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, la senatrice Stefania Pezzopane, l’assessore regionale Dino Pepe e il consigliere regionale e presidente della commissione Agricoltura Lorenzo Berardinetti, si è quindi parlato di etichettatura e prodotti tipici, fattori che caratterizzano sempre di più il territorio del Fucino e l’agricoltura della Piana. Basti pensare alla Patata Igp del Fucino.
“La tutela del reddito degli agricoltori – ha continuato Martina – passa per il nuovo rapporto con il cittadino consumatore, e sappiamo che l’esperienza di nicchia, quando lavora bene, è una potenza sui mercati. L’esempio – ha specificato – è in relazione all’etichetta sul latte: da quando è in uso, i prezzi, anche grazie a questo, sono migliorati”. “Tutte queste iniziative – ha sottolineato Martina – sono state possibili grazie ad Expo. Abbiamo utilizzato un volano del genere per costruire un pezzo di strategia di politica agricola, che ci ha consentito di approvare la detassazione agricola e la tracciabilità su alcune nostre filiere fondamentali, come quella del grano, che in queste ore si rende obbligatoria”. Ha preso parte all’incontro Lorenza Panei, presidente di Aciam Spa.
“La riforma del’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), che rappresenta un’ossessione per noi, finalmente va a compimento con gli ultimi passaggi in Consiglio dei Ministri, e lo possiamo fare adesso perché scade il contratto di servizio stipulato con il soggetto pubblico di riferimento”, ha aggiunto il ministro. “Il caso di Agea è un’ossessione per noi, ma non possiamo prendere in giro gli agricoltori, e la verità è che abbiamo ereditato un sistema già imballato dal Governo Berlusconi, con ministro Alemanno, delirante”.