L’Aquila. “Si attendeva questa misura da una decina di anni e finalmente è arrivata grazie alla Giunta Marsilio”. Così Marco Finocchio, presidente de ‘L’Abruzzo in agris’, plaude la delibera di Giunta regionale che, l’8 agosto, ha disposto il prelievo selettivo di circa 500 cervi, dal 14 ottobre, che sarà garantito nell’aquilano, in particolare in 2 aree in cui il sovrannumero di questi esemplari reca danni ingenti alle coltivazioni, ma anche problemi di sicurezza stradale, ha spiegato il presidente dell’associazione di imprenditori agricoli e allevatori abruzzesi.
500 cervi vanno uccisi, la decisione della Regione Abruzzo fa infuriare il Wwf: la polemica
“Ad occuparsi del prelievo negli ambiti territoriali di caccia di Avezzano, Sulmona e la valle Subequana, saranno proprio i cacciatori – ha aggiunto Finocchio – Le aree interessate dall’intervento non sono sottoposte a vincoli ambientali e, nella maggior parte dei casi, erano coltivate dagli agricoltori a frumento, mais e patate oppure occupate da alberi di frutta, in particolare mele. Fondi, che purtroppo non sono stati più lavorati perché il raccolto era preda soprattutto di cinghiali e cervi, visti in gran numero in quelle aree – ha concluso Finocchio – Inoltre, la presenza massiccia di cervi e altri animali selvatici, nei pressi dei centri abitati, soprattutto montani, è un problema di sicurezza stradale ed è spesso all’origine di incidenti, in alcuni casi, mortali”.