Avezzano. Non è stato un convegno qualunque quello tenuto domenica scorsa alla Cantina del Fucino: già dal tema affrontato si è compreso come nel territorio sia stato gettato il “seme” per un vero e proprio passaggio epocale: “Recupero produttivo delle aree marginali per il rilancio sociale, economico e culturale delle Zone Interne della Marsica”.
Il dibattito, coordinato da Pierluigi Palmieri, ha registrato la partecipazione del presidente della Cantina Savina, del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, del vice sindaco Domenico Di Berardino, dell’enologo della Cantina Alberto Di Muzio, dell’economista Gino Bisegna, del direttore provinciale Coldiretti Domenico Rosselli, del membro del Consiglio di Amministrazione INPS Tonino Di Matteo. Tutti sono intervenuti a commento della relazione di base di Mario Panunzi, che ha illustrato nel dettaglio le modalità inserite nel suo progetto finalizzato al recupero agricolo di circa 20.000 ettari collinari e montani del fuori Fucino, dei Piani Palentini, del Giovenco e della Valle Roveto, territori che fino agli anni ’50-’70 erano coltivati a vigneti, oliveti, frutteti, mandorleti o destinati al pascolo.
Le aree marginali abbandonate – ha sottolineato Panunzi, già assessore regionale all’Agricoltura – costituiscono oggi una premessa fondamentale per la gestione e la salvaguardia ambientale, dei boschi e delle sorgenti, con ricadute dirette sul benessere sociale dell’intera Marsica. Negli anni Settanta, alla Cantina sociale di Paterno si registravano oltre 10.000 quintali annui di uva. Oggi si ripropone una nuova fase di sperimentazione attraverso vigne innovative affidate a start-up di giovani, per la produzione di vini a bassa gradazione alcolica e di bollicine particolarmente apprezzate dalle nuove generazioni.
Un dato significativo emerge dalla disponibilità già manifestata da oltre 20 giovani provenienti da diversi Comuni della Marsica, in gran parte donne, pronti ad avviare sin da subito aziende pilota sperimentali dedite a coltivazioni specialistiche. Le nuove realtà potranno usufruire della consulenza di uno specifico comitato di enologi e di altri esperti della Cantina del Fucino, con il supporto dell’Università di Agraria.
Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ha garantito l’impegno dell’Amministrazione comunale a partecipare attivamente al laboratorio di idee costituitosi di fatto durante il convegno, evidenziando la necessità che il percorso sia accompagnato da nuove iniziative legislative capaci di mettere i Comuni nelle condizioni di attivare tempestivamente le procedure per il recupero delle aree agricole dismesse. L’assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha confermato a sua volta l’impegno della Regione sia per la rivalutazione complessiva delle Zone Interne sia per i progetti di recupero dei vitigni, degli uliveti e dei frutteti illustrati nel corso dell’incontro.
Particolare rilevanza ha assunto, infine, la presentazione da parte di Fernando Faraone di fotografie che documentano la “rinascita” spontanea di piante di olivo dopo oltre 200 anni dalla loro apparente “morte”, causata dal prosciugamento del Fucino: un’ulteriore dimostrazione del profondo e rapido cambiamento climatico che sta interessando la Marsica.









