Avezzano. Sono arrivati ventotto trattori questa mattina ad Avezzano dalle campagne del Fucino per celebrare la giornata del Ringraziamento promossa da Coldiretti L’Aquila con il patrocinio del Comune di Avezzano per ricordare lo stretto legame esistente tra l’agricoltore e la comunità cristiana. Grandi e piccini ma soprattutto tanti agricoltori a partire dalle 10 si sono ritrovati nel piazzale di fronte alla Cattedrale dei marsi per i primi preparativi. Così, nonostante le sfavorevoli condizioni meteo, i trattori sono stati schierati con le immancabili bandiere, i cappellini e i palloncini gialli in attesa di celebrare, alle 12, la santa messa con il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Don Juve Velondrazana e Don Enzo Massotti che, durante l’omelia, ha ricordato “il senso della regalità di Cristo che si incardina nel senso di fiducia dello stesso agricoltore ogni volta che semina”. Molto suggestivo l’offertorio con i prodotti agricoli tra cui ortaggi, confetture, olio e vino, pane e pasta direttamente dalle campagne aquilane in senso di “ringraziamento” e di buon auspicio per l’annata agraria appena iniziata.
Al termine, il rombo dei trattori in piazza e l’attesa benedizione con il presidente di Coldiretti L’Aquila Angelo Giommo, il direttore provinciale Domenico Roselli e i presidenti di sezione insieme ai dirigenti provinciali di Coldiretti Donne Impresa, Giovani Impresa e Pensionati e amministratori provinciali e regionali.
“E’ stato un bell’incontro degli allevatori e degli agricoltori aquilani che si è incardinato in un momento di ringraziamento con la comunità dei cittadini consumatori – dice Angelo Giommo, presidente di Coldiretti L’Aquila – Abbiamo scelto di festeggiarla ad Avezzano sede della federazione provinciale e Comune principale dell’orto d’Italia dopo circa venti anni per ribadire l’importanza di questa realtà a livello agricolo e rurale”.
“La Giornata del Ringraziamento – spiega Coldiretti – è una tradizione che, inaugurata dalla Confederazione nazionale Coltivatori diretti nel 1951, venne in seguito mutuata dalla Conferenza episcopale italiana per essere inserita nel calendario liturgico. Nacque, per intuizione del presidente Paolo Bonomi, per ribadire l’ispirazione dell’organizzazione professionale alla dottrina sociale cristiana e per ringraziare il Signore del raccolto concesso. Un rito antico – sottolinea Coldiretti – che non perde mai il suo fascino e che, in alcuni paese con tradizione agricola, è diventata una tradizione immancabile per consolidare l’appartenenza alla comunità rurale”.