L’Aquila. Fondi per 354 milioni di euro all’agricoltura abruzzese nell’ambito del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027: la Giunta regionale ha approvato il CSR Abruzzo riguardante gli interventi dello sviluppo rurale che la Regione attuerà nel proprio territorio a partire dal prossimo dal primo gennaio, quale declinazione, in termini programmatici, del Piano Strategico Nazionale della Politica agricola comune (PAC) 2023/2027, licenziato dalla Commissione europea lo scorso 2
dicembre.
Ad annunciarlo il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente. Il documento di programmazione regionale per il periodo 2023/2027 rappresenta risultato di un proficuo ed intenso processo di condivisione con tutti i portatori d’interesse del territorio regionale, in particolare imprese ed enti, e con il tavolo di partenariato della PAC 2023/2027 appositamente costituito, un processo che Imprudente e il capo del Dipartimento Agricoltura, Elena Sico, insieme ai dirigenti e ai funzionari
del settore, hanno intrapreso sin dal 2020, congiuntamente alla partecipazione ai tavoli istituiti dal Ministero.
“L’impegno profuso da parte dell’Assessorato e del Dipartimento è stato finalizzato a dotare la Regione Abruzzo di un documento operativo prima dell’inizio della programmazione”, spiega il vicepresidente Imprudente, “da questo punto di vista rappresenta, dunque, un esempio virtuoso di efficienza amministrativa che consente di poter orientare anticipatamente le scelte delle aziende agricole, agroalimentari, forestali e degli enti pubblici appartenenti al territorio regionale”.
Il CSR ha una dotazione di 354 milioni di euro, provenienti dall’UE (42,5%, fondo europeo FEASR), dallo Stato (40,25%) e dalla Regione (17,25%), sulla base del riparto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 21 giugno 2022.
La programmazione regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 punta su taluni temi che rappresentano una priorità per la crescita economica, ambientale e sociale del territorio regionale e che pone comunque al centro delle scelte programmatiche regionali la sostenibilità nelle sue tre dimensioni, economica, ambientale e sociale.
L’ingresso e la permanenza di giovani e di nuovi imprenditori qualificati alla conduzione di aziende agricole, forestali ed extra – agricole, per garantire loro un’adeguata formazione, per facilitare l’accesso al credito ed al capitale fondiario e per favorire la multifunzionalità delle imprese e i processi di diversificazione dell’attività aziendale, la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la digitalizzazione delle aziende; l’orientamento al mercato delle aziende agricole, agroalimentari e forestali con l’obiettivo di favorire i processi di ammodernamento, anche gestionale, di riconversione, di internazionalizzazione, di adeguamento dimensionale delle strutture produttive in termini economici e fisici, anche con l’obiettivo di superare la frammentazione fondiaria; agricoltura biologica e zootecnia biologica, per estendere le superfici gestite con metodi di produzione e di allevamento ecocompatibili e per favorire la gestione forestale sostenibile; la progettazione integrata nelle aree rurali attraverso il miglioramento degli strumenti di governance multilivello, l’approccio partecipativo, la programmazione dal basso e le strategie di sviluppo locale in particolare quelle marginali, anche per rafforzare la relazione urbano/rurale; la diversificazione del reddito delle aziende agricole e forestali attraverso lo sviluppo di attività connesse.