Avezzano. Agricoltori fucensi dimenticati dal Ministero dell’agricoltura, colleghi bolognesi premiati, scatta la protesta di Confagricoltura che mette il Mipaf, “reo” di aver usato “due pesi e due misure, sul banco degli imputati. “Quaranta mesi non sono bastati al Ministero dell’agricoltura per esaminare le richieste di modifica del disciplinare Igp delle carote del Fucino”, attacca il direttore Stefano Fabrizi, “mentre 4 mesi sono stati sufficienti per autorizzare i pesanti cambiamenti riguardanti le patate Dop di Bologna. Chissà quale strada ha percorso quella pratica per conquistare il pass in così poco tempo”. Con grande sorpresa, infatti, Confagricoltura ha scoperto che il 20 ottobre 2011 si è tenuta una pubblica audizione per la modifica del disciplinare di produzione della patata Dop chiesta dal Consorzio di tutela bolognese quattro mesi fa, esattamente l’8/6/2011. “E’ straordinaria la solerzia del Ministero rispetto alle istanze degli agricoltori di Bologna”, aggiunge Fabrizi, “ma non si capisce perché le richieste dei produttori di carote Igp del Fucino giacciano nei cassetti da oltre tre anni senza risposte”. Ministero dell’agricoltura a due velocità, quindi: lenta, lentissima per le istanze dei produttori Abruzzesi, iper veloce per le richieste dei pataticoltori dell’Emilia Romagna. “A questo punto, per rimuovere rapidamente gli ostacoli frapposti senza motivo dal Ministero, crediamo sia necessaria la mobilitazione”, aggiunge Aniceto Ciaccia, Presidente del Cotof (Consorzio di tutela delle produzioni orticole del Fucino), “anche se continuiamo, con la consulenza fornita dall’Assessorato regionale agricoltura e il supporto scientifico del Crab e i dati delle analisi chimiche effettuate autonomamente dalla ditta Aureli negli ultimi 10 anni, a fornire tutta la nostra collaborazione al Ministero affinché esamini l’istanza. Obiettivo: ottenere la modifica del disciplinare entro l’anno. Per gli agricoltori significherebbe poter programmare la coltivazione delle carote nella prospettiva di ottenere il marchio comunitario. Ricordiamo che la misura del PSR 132, (scade il 22 novembre) concede agli agricoltori un contributo di 1000 euro per tre anni per contribuire a pagare la certificazione Igp della carota”. La cosa che più stupisce, comunque, è che mentre per la Carota Igp del Fucino sono state richieste una serie infinite di informazioni a giustificazione delle modifiche, peraltro molto modeste, per la patata Dop di Bologna sono state accettate variazioni che stravolgono completamente i valori chimici preesistenti, con riduzioni dei limiti, in termini relativi, di molto superiori a quelli richiesti per la carota dell’altopiano del Fucino.