Tagliacozzo. Sono stati gli amici ad accompagnarla a spalla nella sua ultima passeggiata tra il chiostro e la chiesa di San Francesco dove fin da bambina Laura aveva corso spensierata insieme alla grande famiglia del poverello d’Assisi. Un via vai ininterrotto ha caratterizzato fin da ieri mattina alle 9 la camera ardente allestita nella cappella Beato Tommaso da Celano. In. tanti si sono fermati davanti alla semplice bara adornata solo dal crocifisso di San Damiano che l’ha accompagnata in ogni stanza di ospedale dove era stata ricoverata e contornata di rose e orchidee bianche e rosa.
Istanti di vita e ricordi condivisi con il marito Pietro Guida, giornalista, fondatore di MarsicaLive e AbruzzoLive e storica firma del quotidiano il Centro, con i genitori Alceste e Rita, con i suoceri Luigi e Lora e con i tanti amici presenti. Don Angelo Bucchianico ha curato dei momenti di preghiera, mentre padre Attilio Terenzio ha impartito la benedizione prima della processione che ha condotto Laura in chiesa.
Tutti hanno ricordato il cammino tortuoso delle cure che Laura Salvatori ha affrontato a testa alta, sempre con tanta dignità, consapevole che ogni medicina, ogni esame, ogni intervento (ben 22) era propedeutico alla vita. Fino a quell’ultimo istante della sua vita, domenica mattina, all’ospedale Niguarda di Milano dove da tempo era ricoverata e dove si è sottoposta a due trapianti di cuore in sette settimane.
Una vita fatta di piccoli gesti, di quotidianità, di passeggiate con Oscar e mamma Rita, e di momenti conviviali con Pietro e i suoi amici. Una vita, come ricordato da padre Attilio nell’omelia, sempre vissuta “con letizia francescana”. Proprio lui ha riferito di vederla con il suo sorriso mite ancora lì, tra i banchi della chiesa di San Francesco dove ieri ogni banco, ogni navata e ogni angolo, compreso il sagrato, si sono riempiti di persone che hanno voluto dimostrare la loro vicinanza e il loro affetto alla sua famiglia.
Anche il mondo della Chiesa, che in questi mesi è stato vicino a Laura e Pietro con la preghiera, ha partecipato in modo nutrito all’addio a Laura. Oltre a padre Attilio, celebrante, c’erano don Ennio Grossi, parroco di Tagliacozzo, don Angelo Bucchianico, parroco di Paterno, padre Michelangelo Pellegrino, parroco di Sante Marie, padre Vasile Retegan della Madonna dell’Oriente, padre Antonio Iosue, e padre Roberto Di Paolo oggi entrambi nella chiesa dell’Assunta di Silvi Marina.
Al termine della funzione, animata dai cori riuniti di Tagliacozzo di cui anche Laura faceva parte, c’è stato un breve spazio affidato ai ricordi. La famiglia francescana, di cui faceva parte da sempre, l’ha salutata con le parole del poverello d’Assisi proclamate Mara Polinari, mentre il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, ha ricordato che “di Laura solo Pietro può scrivere, perché insieme avete asceso il monte, avete combattuto la buona battaglia, avete terminato la corsa, avete conservato e accresciuto la vostra e nostra fede. Ora, caro Pietro, ti resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, ti ha consegnato: l’esempio fulgido e puro di una ragazza degna del Paradiso e non l’ha consegnata solo a te, ma, attraverso te, a tutti noi che aneliamo alla manifestazione dell’amore”.
Francesco Proia, direttore di MarsicaLive, ha raccontato i tanti momenti di gioia e di fraternità trascorsi insieme. “Laura”, ha affermato, “era una persona che davanti ai problemi, ai dolori, alle difficoltà ha anteposto sempre il sorriso, per sé stessa e per gli altri. Quel sorriso che ti accoglieva con una dolcezza umile e sensibile al tempo stesso, quando arrivavi in una delle tante serate organizzate insieme, ma anche quando la incontravi per strada con Pietro, inseparabile compagno di vita, o con il suo adorato Oscar.
Da oltre 14 anni noi siamo ormai una famiglia. Quella famiglia che si riunisce per festeggiare, a Natale per scambiarsi gli auguri e purtroppo anche in occasioni come queste di profondo dolore. Proprio a Natale ci siamo visti l’ultima volta e intorno a un tavolo abbiamo riso come sempre. Laura aveva dentro il magone della sua battaglia per la vita; eppure, nessuno di noi se ne è reso conto perché lei come sempre ha anteposto il sorriso portando solarità tra noi. Quante risate, quante serate a chiacchierare e cantare sotto le stelle, spensierati e felici”.
Andrea Conte ha ricordato come l’esempio di Laura sia stato per lui un vero insegnamento di vita. Prima del viaggio verso Civitella Roveto dove è stata sepolta, a parlare è stato il marito.
“Vorrei ringraziare singolarmente tutte quelle persone che hanno pregato e pregato e pregato in questi ultimi mesi per Laura. E per me. Ma non riuscirò a farlo”, ha detto Guida, “a Milano ho sperimentato la grande empatia di un popolo dimostrata nei confronti di Laura da tanta gente, istituzioni, congregazioni, parrocchie, associazioni, gruppi. Impossibile elencare tutti, ma voi sapete quanto questi nostri pastori abbiano pregato per Laura, ognuno perché la conosceva per un motivo diverso, ognuno perché le voleva bene in modo diverso. E devo dire che anch’io attraverso di loro e attraverso molti di voi ho conosciuto, dopo 28 anni insieme, molte cose nuove e sorprendenti di Laura”.
L’uscita dalla chiesa è stata accompagnata dalle note di Take Me Home, Country Roads (Portami a casa, per vie della campagna) di John Denver. Una canzone che a Laura piaceva particolarmente proprio perchè racconta di una ragazza che torna a casa per le vie della campagna. Un modo per salutarla l’ultima volta consapevoli che lei sarà sempre con noi.
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