Avezzano. È morto a Roma, in una clinica dove era ricoverato da alcuni giorni, il dottor Antonio Sterpetti, classe 1956, medico e docente universitario, appartenente alla nota famiglia Sterpetti che gestisce la storica concessionaria.
Da tempo conviveva con una malattia, affrontandola con il riserbo e la forza interiore che lo avevano sempre contraddistinto. Quella stessa malattia, tuttavia, l’aveva studiata in profondità, fino a pubblicare, insieme ad altri studi, una ricerca scientifica sulla propria patologia: un gesto di grande lucidità e dedizione, tipico di chi ha fatto della medicina non solo una professione, ma una vocazione.
Medico dal cuore grande e dalla mente brillante, Antonio Sterpetti aveva trascorso molti anni negli Stati Uniti, dove si era specializzato in chirurgia cardiovascolare e chirurgia generale, prima di rientrare in Italia nel 1991 per lavorare all’Umberto I di Roma. Era stimato dai colleghi e amato dai pazienti per la sua competenza unita a una profonda umanità.
Aveva frequentato il liceo classico di Avezzano, dove già da giovanissimo aveva manifestato la passione per la scienza e per la cura delle persone. Nel corso della carriera aveva scritto numerose pubblicazioni scientifiche, contribuendo in modo significativo alla ricerca medica. A fine anno avrebbe raggiunto la pensione, dopo una vita interamente spesa al servizio degli altri.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona di cuore, discreta e profondamente intelligente, capace di unire rigore professionale e sensibilità umana.
La scomparsa di Antonio arriva a undici anni di distanza dalla morte del fratello Vittorio, avvenuta nel dicembre di undici anni fa, che aveva lasciato un grande vuoto nella famiglia e negli amici.
Il dottor Sterpetti lascia il fratello Leonardo e i nipoti, oltre a un ricordo indelebile in quanti lo hanno stimato e gli hanno voluto bene.
I funerali si terranno domenica alle ore 10.30 a Cappadocia. La salma sarà trasferita dalla casa funeraria Bossi dove si troverà già da domani alle 15.
Una comunità intera si stringe oggi nel dolore per la perdita di un uomo che, in silenzio e con dignità, ha dato tanto alla scienza e alla vita.







