Celano. Nel giorno di Pasqua un malore improvviso ha strappato all’affetto dei suoi cari e dei tanti amici Vincenzo Ruscio, di 78 anni.
Ruscio era conosciuto in tutta la Regione, e non solo, per via degli importanti ruoli ricoperti in ambito sia professionale che politico e come manager di servizi per la pubblica utilità.
In particolare è la Marsica a stringersi in queste ore intorno alla famiglia, attraverso numerose espressioni di partecipazione e cordoglio e attestazioni di ringraziamento e stima. Originario di Celano, comune di cui è stato anche vicesindaco e assessore, era legatissimo alla sua terra, un vincolo robusto e profondo rimasto saldo anche dopo il trasferimento all’Aquila.
Chi ha vissuto con lui la stagione del suo impegno civico, politico e amministrativo lo descrive come una figura chiave a livello locale di un periodo storico degno di memoria e contraddistinto da un rapporto individuo-comunità probabilmente da riscoprire.
“Ruscio è figura emblematica di un’epoca in cui il dovere di utilizzare le proprie capacità individuali non solo per il proprio tornaconto ma anche, e in misura significativa, per il benessere collettivo era sentito in modo speciale e diffuso”, il commento di una persona vicina a Ruscio.
Chi lo ha frequentato o ha lavorato con lui rimarca proprio questa operosa premura e questo fermo impegno per il bene comune, un aspetto che è rimasto costante lungo un ampio periodo di tempo.
“Un generoso cuore marsicano, che tanto si è speso per la sua gente”, così lo descrive un altro conoscente conterraneo.
Per tornare in Abruzzo Ruscio lasciò la Technipetrol, nelle cui sedi a Genova e Roma era impegnato nella progettazione di piattaforme petrolifere, passando alla Italtel.
Il suo percorso professionale si chiude in Telecom, dove ricopre un incarico sensibile che lo immerge in un capitolo critico e tumultuoso della storia del Paese: fa infatti parte dello speciale gruppo di lavoro designato al recupero dei crediti insoluti delle organizzazioni partitiche investite dall’inchiesta “Mani Pulite”.
Attivo nella sfera pubblica, ha detenuto vari uffici elettivi e responsabilità di primo piano nella gestione di società partecipate dagli enti locali.
L’ultimo impegno di questo tipo è stato nella municipalizzata multiservizi aquilana, ASM Spa, mentre, da inizio anni 80 in poi, è stato un susseguirsi di incarichi a livello apicale in partecipate regionali, consorzi e enti pubblici economici, come lo IACP di Avezzano.
I colleghi a lui più vicini durante quelle attività direttive rammentano la dedizione di Ruscio, guidato personalmente da un solido senso del dovere professionale, per assicurare, in modo intransigente, il costante rispetto di elevati livelli di capacità e competenza a beneficio della collettività.
In queste ore in molti ricordano anche l’occhio di riguardo che ha sempre avuto per i giovani: l’attenzione, mentre svolgeva i vari incarichi sia nel privato che nel pubblico, per valorizzarne le capacità e i talenti; l’immancabile sostegno, col consiglio e in altro modo, mentre muovevano i primi passi nell’ambito lavorativo.
Meno noto, infine, perché svolto con estrema discrezione da Ruscio, ma non meno significativo, il suo ruolo di catalizzatore di interessi del territorio promossi, mediante rapporti di rilievo consolidati e duraturi, a Roma, sia sponda italiana che vaticana.
Amici e conoscenti potranno porgere l’ultimo saluto terreno al defunto mercoledì il 23 aprile, alle 15.30 nella chiesa di San Sisto all’Aquila, insieme ai figli Francesco e Edoardo, la moglie di quest’ ultimo Silvia e la nipotina Maria Pia, la moglie Maria Pia e la compagna Marta con la sua famiglia.