Tagliacozzo. Con i prodotti tipici abruzzesi, sapientemente utilizzati, per anni ha deliziato i palati dei migliori sportivi del mondo, da Pete Sampras alle sorelle Wiliams. Ma le sue ricette avevano attratto anche personaggi del mondo della politica e della cultura italiana come Alessandro Baricco e Giuseppe Tornatore.
Nazzareno Ricci, chef di professione, dopo aver strenuamente lottato contro una grave malattia, all’età di 71 anni ha lasciato il mondo terreno che era riuscito a venare di prelibatezze culinarie. Ieri si sono tenute l’esequie nel suo paese, Villa San Sebastiano, frazione di Tagliacozzo, alle quali hanno partecipato centinaia di persone.
A Roma, Ricci era chiamato dai suoi clienti, soprattutto americani, “l’assassino”, un po’ per il suo burbero carattere ma soprattutto perché una volta gustato i suoi piatti il cliente non poteva fare a meno di tornare nel suo locale.
“Io dagli altri compro solo pasta e sale – diceva ai clienti più affezionati – altri cuochi invece comprano tutto; la mia amatriciana è eccellente perchè il guanciale è mio, uso i miei pomodori e il mio pecorino”. Nazzareno, infatti, nel suo locale della Balduina, offriva solo prodotti che produceva in Marsica, nella sua fattoria di Tagliacozzo dove si rifugiava ogni fine di settimana.
Ha gestito, oltre a Roma, anche un ristorante alle porte di Tagliacozzo dove sono rimaste celebri le sue peschette al tartufo colte dopo quaranta giorni dalla fioritura e fatte prima bollire e poi marinare in olio tartufato. La sua attività di cuoco è stata recensita da molte guide turistiche e culinarie nazionali ma, dopo essere diventato famoso, un punto di riferimento per la ristorazione di qualità , non ha mai perso la sua umiltà nel servire al meglio ogni cliente. ” Non puoi comprare la carne tagliata – sosteneva – perché se lo fai non puoi essere chiamato cuoco sei solo uno con un cappelino in testa”