Avezzano. Ieri è deceduto Franco Chiocchio, figura eminente marsicana nel panorama tecnologico e maestro nello sport del judo. La sua carriera eclettica e il suo impatto sul mondo dell’informatica e dello sport lo hanno reso un personaggio rispettato e amato da molti.
Franco ha iniziato la sua carriera lavorando come disegnatore tecnico alla RAI negli anni ’60, dove già si distingueva non solo per le sue abilità professionali ma anche come scacchista e matematico di talento. Il suo percorso professionale ha preso una svolta significativa nel 1967, quando ha iniziato a frequentare i corsi di programmazione IBM, diventando in seguito un sistemista di grande competenza. Parallelamente, Franco coltivava una passione per il judo, disciplina nella quale eccelleva grazie alla formazione ricevuta dai grandi maestri della Budokai di Roma e del Kodokan di Tokyo. La filosofia del judo, basata su equilibrio, onore ed etica, ha profondamente influenzato la sua vita, principi che ha sempre cercato di trasmettere ai giovani dell’epoca.
Durante gli anni ’70 e ’80, Franco ha giocato un ruolo cruciale nell’informatizzazione delle banche lavorando al CED della COMED, e ha partecipato a progetti pionieristici come l’informatizzazione dei commercialisti di Roma e la gestione delle prime carte di credito. La sua abilità nel ridurre significativamente i tempi di calcolo attraverso soluzioni innovative ha lasciato un segno indelebile nel settore. Negli anni ’80 e ’90, si trasferisce ad Avezzano, portando con sé un’informatica di alto livello e contribuendo significativamente allo sviluppo tecnologico della Marsica. Riconosciuto come un vero artigiano del codice, Franco ha creato software che hanno definito una nuova era per l’informatica applicata.
Fino agli ultimi giorni, ha vissuto in un’era di continua innovazione, diventando un punto di riferimento essenziale per ingegneri e architetti nel campo del calcolo e della verifica strutturale degli edifici. Il suo impegno nel mantenere relazioni basate sull’affetto e l’onestà è testimoniato dall’ampia rete di clienti, che considerava veri e propri amici, sparsi in tutta Italia. I suoi amici, clienti, e i membri degli ordini di Pescara e dell’Aquila, insieme ai suoi figli e parenti, esprimono il loro omaggio con gratitudine e amore, ricordando un uomo che ha veramente fatto la differenza. Con la scomparsa di Franco, perdiamo non solo un pioniere del mondo tecnologico ma anche un esempio di vita vissuta con passione e dedizione.