Il mondo piange un enorme talento. Francesco Corni, ex guardaparco con la passione per l’architettura romana, se n’è andato l’altro giorno nella sua Aosta. Il celebre disegnatore, tra i più grandi al mondo per quanto riguarda l’architettura, soprattutto storica, è morto a 67 anni dopo una malattia durata un anno. Lascia la moglie Maria Barone e quattro figlie.
Le sue mani avevano riprodotto le linee delle più belle cattedrali esistenti, dei monumenti romani e di migliaia di opere d’arte sparse nelle più belle città del mondo. L’illustratore ci lascia un’eredità artistica di impareggiabile valore: le sue tavole hanno arricchito libri e riviste di enorme spessore. Francesco Corni non era solo un illustratore, ma era un archeologo dello spazio, che prima di raffigurare un sito archeologico lo studiava con dovizia di particolari, prima sui libri e poi anche sul posto. Era un artista che era in grado, con la sua sconfinata conoscenza, di far tornare agli antichi splendori anche siti archeologici composti da poche pietre. L’architettura era il suo forte: prospettive, sezioni, piante, grazie ai suoi splendidi disegni a volo d’uccello Corni aveva collaborato con le soprintendenze di tutta l’Italia, dalle Alpi alla Sicilia.
Per noi marsicani era l’artista che, con il suo ineguagliabile tratto, era riuscito a dare un volto alla città di Alba Fucens. E’ sua, infatti, la tavola che ci fa fare un balzo indietro nel tempo di quasi duemila anni e ci permette di sognare ad occhi aperti davanti alla città di Alba Fucens ritratta nel suo periodo di massimo splendore (ne parlammo già qui). Quel disegno lascia davvero a bocca aperta, si possono notare tutti i monumenti più importanti dell’antica città romana: il foro, la basilica, il tempio di Ercole, l’anfiteatro e il teatro, tutto è perfettamente rappresentato con un’incredibile dovizia di particolari, frutto dell’enorme lavoro di studio fatto dal grande illustratore. Per chi conosce la storia di Alba Fucens non è difficile capire quanta attenzione avesse utilizzato Francesco Corni per disegnare questa riproduzione, molti sono gli elementi in comune con i bozzetti realizzati da Joseph Mertens, lo studioso belga che senza ombra di dubbio può essere definito colui che diede il maggior apporto alla scoperta di Alba Fucens. Forse tutto ciò era frutto dell’amore di Francesco Corni per l’architettura romana, che amava più di ogni altra cosa. Dalle sue mani sono uscite le più belle piante delle città città imperiali presenti nel continente europeo, e negli ultimi tempi stava lavorando a una grande libro su Roma.