“Cibo e arte: due universi complementari che si fondono”. Con questa frase d’apertura è iniziata la brillante relazione che ha dato il via al primo appuntamento di Gust’Art: il cibo che ispira capolavori, un evento che ha saputo sorprendere, coinvolgere ed emozionare fin dal primo momento, che si è tenuto sabato pomeriggio ad Avezzano all’Aia dei Musei.
Alla presenza del vicesindaco Domenico Di Berardino, che ha aperto l’incontro con un caloroso saluto, è stato subito evidenziato come questo progetto rappresenti un’opportunità concreta per rafforzare il senso di comunità e promuovere la conoscenza del territorio.
A seguire, la padrona di casa, dottoressa Flavia De Santis, ha sottolineato l’importanza di ospitare eventi di questo tipo in spazi carichi di storia come l’Aia dei Musei, custode della memoria del lago del Fucino e simbolo dell’identità culturale locale.
Significativa anche la partecipazione dell’associazione AssoMarSo, rappresentata dal segretario Mario Lori in vece del presidente Piero Cipriani, che ha ribadito il pieno sostegno a questa iniziativa. L’associazione, da sempre impegnata nella promozione culturale, ha colto il valore innovativo del progetto: unire il gusto alla bellezza, la cucina all’arte, educando alla scoperta e alla valorizzazione del nostro territorio in tutte le sue forme.
Tra i partner attivi, anche il Liceo Artistico, con la partecipazione della professoressa Olga Ciciotti, che ha guidato gli studenti nella realizzazione della locandina ufficiale: un’opera figurativa che, appuntamento dopo appuntamento, racconta visivamente l’essenza dell’iniziativa.
Il cuore dell’evento è stata senza dubbio la relazione della Dottoressa Pasquina Fracassi, capace di catturare il pubblico con una riflessione originale e appassionata: cibo e arte non sono semplici mondi, ma veri e propri universi che si completano e si fondono, regalando esperienze multisensoriali e significati profondi.
Affascinante l’analisi delle connessioni tra forma e contenuto, tra bellezza e significato: dalla mela, protagonista di tanti capolavori pittorici con valenze simboliche diverse, fino al sale – il cosiddetto “oro bianco” – presente sulla tavola dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, elemento tanto semplice quanto carico di mistero.
Emozionante anche il confronto tra la “Canestra di frutta” di Caravaggio e l’opera “Epifania n°4” di Colantoni: due nature morte, due visioni, due messaggi. Una riflette la precarietà della vita, l’altra richiama con struggente dolcezza la nostalgia per la propria terra d’origine, la Marsica, simbolo di una civiltà agricola viva e pulsante.
Il pubblico è rimasto rapito: domande, commenti, riflessioni hanno animato il dibattito in sala. Un tema che poteva sembrare scontato si è rivelato invece fonte di grande interesse, coinvolgendo tutti in un viaggio tra sensi, storia, arte e gusto.
A chiudere l’incontro, i complimenti del Vicesindaco Domenico Di Berardino per la relatrice, una gastronoma per passione ma con solide basi scientifiche, capace di fondere rigore e carisma, coinvolgendo con entusiasmo e profondità.
Il tutto si è concluso con un brindisi conviviale, tra chiacchiere sincere e sorrisi condivisi. Un momento di autentica connessione, come solo il buon cibo e l’arte autentica sanno regalare.