Avezzano. Per l’acqua venduta dalla Marsica alla Valle Peligna scatta dopo anni di diatribe l’accordo tra i due enti gestori per il prezzo della tariffa. La Marsica si prepara così a incassare oltre un milione di euro dalla società che acquista le risorse idriche dalla Valle Peligna. E’ stata infatti risolta in modo transattivo una importantissima e interminabile vicenda tra le società acquedottistiche della provincia dell’Aquila: il Consorzio acquedottistico marsicano (Cam) e la Saca (Servizi ambientali centro Abruzzo) di Sulmona. Una buona notizia per i Comuni Marsicani soci del Cam che ora vedrà pagarsi l’acqua fornita secondo quanto stabilito nel 2007. Il Cam, infatti, fatturava acqua al prezzo stabilito da un accordo del 2007, ma la società peligna sembra pagasse con il vecchio e più basso prezzo. Ora però c’è l’accordo. La vicenda inizia nel 2011 quando il Cam agisce contro la Saca per presunti mancati pagamenti di acqua a livello inter provinciale, tra la zona della Marsica e quella della Valle Peligna. Viene quindi avviata una complessa controversia davanti al tribunale di Sulmona, chiamato a sanare una lacuna normativa in tema di tariffa tra le due aree. Il Cam chiede il rispetto di una convenzione del 2007, mentre la Saca dal proprio conto applica una tariffa degli anni passati. Si crea così una situazione paradossale, tutt’oggi vigente. In sintesi, per la stessa fornitura esistono contemporaneamente due tariffe, quella del fornitore che eroga, il Cam, e quella della società che gestisce la Saca. Questa situazione si ripercuote sulla situazione già difficile del Cam e porta a importanti risvolti in termini di bilanci sociali e di fatturazione in quanto non corrisponderebbe l’erogato al fatturato nei bilanci delle due società. Viene nominato un consulente tecnico per sbrogliare la matassa e le parti, alla fine, trovano un accordo transattivo. E’ stata individuata una quota per la tariffazione delle forniture passate e, cosa più importante, quella per le forniture future di tutta l’acqua che verrà erogata dalla Marsica alla Valle Peligna. La vicenda è stata curata dagli ingegneri Giuseppe Venturini e Leo Corsini per la parte tecnica del Cam con l’avvocato Aldo Lucarelli, e dall’ingegner Domenico Petrella e l’avvocato Uberto Di Pillo per la Saca. Dai primi calcoli, anche in virtù della tariffazione futura, il Consorzio acquedottistico marsicano andrà a incassare in tempi brevi più di un milione di euro, ma quello che conta di più è che con il passare degli anni gli introiti derivanti dalla vendita dell’acqua nella Valle Peligna saranno più consistenti rispetto la passato. Pietro Guida