Tagliacozzo. L’emergenza idrica non è finita, anzi si è allargata da Tagliacozzo anche al carseolano. Infatti ieri è pervenuta dal Cam una nuova informativa: “Causa improvvisa perdita rilevata sull’acquesdotto di adduzione per Luppa, sarà interrotto il flusso idrico al partitore, per il tempo necessario alla riparazione nella mattinata odierna”. Non sono però specificati i Comuni. Per quanto riguarda l’emergenza a Tagliacozzo, il Cam ha vietato due giorni fa l’utilizzo dell’acqua a causa della presenza di fattori inquinanti che hanno provocato un intorbidimento. La comunicazione è arrivata dalla Asl dopo aver eseguito delle analisi in due fontanelle pubbliche del comune, una in Piazza Duca degli Abruzzi e una a Villa San Sebastiano. Molte le lamentele di chi ieri ha provato a chiedere informazioni. Infatti al Comune rimandavano al Cam e alla Asl, il Consorzio acquedottistico era chiuso, mentre al numero dell’azienda sanitaria non rispondeva nessuno. La Asl alle 13,30 di venerdì aveva inviato una segnalazione al Cam con allegate le analisi eseguite che hanno evidenziato una elevata torbidità delle acque. Alla base di questa situazione ci sarebbero le abbondanti precipitazioni di mercoledì scorso e dei giorni successivi. La Asl aveva quindi comunicato la temporanea inutilizzabilità per il consumo umano fino al rientro dei valori nella norma. Il problema della torbidità dell’acqua è molto ricorrente nei comuni forniti dalla sorgete del Liri e il fenomeno si ripresenta ogni volta che ci sono temporali e piogge abbondanti. “Sono trascorse 24 ore dalla comunicazione della Asl”, afferma il consigliere Alfonso Gargano, “in cui si metteva a conoscenza la popolazione di non utilizzare l’acqua per il “consumo umano”, e quindi non stiamo sicuramente parlando di una questione di poco conto. So che il gestore del servizio è il Cam, ma comunque non mi capacito della totale mancanza di informazioni anche del Comune riguardo a una problematica importante come questa, a prescindere dalla competenza. I cittadini sono stati abbandonati dalla istituzioni e inoltre non sono state rese pubbliche le analisi eseguite per capire di che tipologia di inquinamento si tratti”.