Avezzano. Acqua non pagata, il Cam intima alla Regione Lazio di saldare il debito: un milione di euro. Azione avviata anche con altri grandi utenti pubblici e privati in debito per centinaia di migliaia di euro con la società di gestione del ciclo idrico della Marsica. Primo passo decretato dal Consiglio di gestione, formato dal Presidente Lorenzo De Cesare e dal consigliere, Giuseppe Venturini, l’invito a saldare il debito: poi si passerà alle vie legali. “La stagione delle vacche grasse è finita”, afferma De Cesare, “il risanamento economico-finanziario del Cam non consente sconti a nessuno”. L’operazione salvezza del Consorzio Acquedottistico Marsicano, quindi, amplia il campo d’azione: dopo il taglio delle prime consulenze esterne, del servizio di vigilanza, e la rinuncia all’auto di rappresentanza, il Consiglio di gestione prende di mira i grandi debitori e, ulteriore segnale, rinuncia a qualsiasi tipo di rimborso spese (40mila euro quelli dell’anno precedente). Ok anche ad altri tagli: gestione e restyling del sito internet saranno eseguita dal personale interno, risparmiando altri 3.500 euro.
“Questa è la strada maestra per superare le criticità finanziarie del Consorzio”, aggiunge De Cesare, “e ridare una prospettiva a un’azienda importante della Marsica che svolge un servizio primario e dà lavoro a tante persone, alle quali va la gratitudine per il lavoro che stanno svolgendo per contribuire fattivamente all’opera di risanamento. Per centrare l’obiettivo, però, dobbiamo remare tutti, amministratori e dipendenti, nella stessa direzione, lasciando da parte interessi di bottega e bandierine politiche e, se necessario, saper rinunciare a qualcosa oggi, per salvaguardare il domani”.