Avezzano. Non si arresta la polemica tra l’amministrazione comunale e la Confagricoltura sull’inquinamento dell’acqua. Dopo l’affondo del presidente Fabrizio Lobene, arriva la replica dell’assessore all’Ambiente, Roberto Verdecchia. “Prendiamo atto che il Presidente della Confagricoltura l’Aquila si interessi alla problematica della depurazione della città di Avezzano”, ha commentato, “e sinceramente poco importa se lo stesso lo faccia a tutela degli interessi della sua categoria che sarebbe atto dovuto, ma ben ricordi che è atto dovuto quello posto in essere dall’amministrazione comunale che difende non solo una semplice categoria di iscritti di quella o questa associazione, ma l’intera collettività senza esclusione di nessuno, tutelando dapprima il bene primario della salute dei cittadini e dappoi gli interessi personali, concetti questi ben chiari ed espressi più volte nelle sedi ritenute opportune.
Quanto poi ai dati in tema di nomi e cognomi dei coltivatori diretti che sarebbero stati lesi dalla insindacabile ordinanza del Sindaco del 16 agosto, va ricordato all’imprenditore Fabrizio Lobene, che basterebbe la semplice lettura telematica dell’ordinanza e soprattutto della relativa mappa in essa contenuta e pubblicata sul sito ufficiale del Comune per comprendere il tratto interessato al divieto di captazione delle acque, che davvero è ristrettissimo ed è limitato rispetto a tutto il bacino comunale della città di Avezzano che affaccia sul Fucino.
In merito poi alla circostanza che i cittadini paghino in tariffa il 50 % della bolletta la depurazione delle acque, mi fa specie che lei asserisca tale circostanza, visto il ruolo che ricopre, che dovrebbe suggerirle una valutazione più conoscitiva e prudente, visto che il servizio che giustamente si paga oggi al Cam s.p.a. è scomposto in più voci (acqua, fogna e depurazione) e la relativa ripartizione non è minimamente quella da lei indicata, ma è ripartita per consumo dell’acqua, per l’utilizzo del sistema fognante (ove esistente) e per la depurazione con indicazioni e percentuali diversificate in virtù delle indicazioni dell’autorità nazionale e come disposto dalle indicazioni della ben nota sentenza della Corte Costituzionale n. 355/2010.
In merito alle altre questioni sollevate, sarebbe stata opportuna ed a dir poco necessaria quale atto dovuto la sua presenza all’incontro del 23 agosto avuto presso la sede del Consorzio di bonifica ovest, dove erano presenti altri rappresentanti di categoria, oltre tutti gli addetti ai lavori Cam s.p.a., Arap ed altri, per comprendere al meglio le tematiche sui due depuratori di Avezzano, quello di località Pozzillo e di Strada due, entrambi funzionanti anche se a volte con criticità, per comprendere che non è l’Amministrazione di cui faccio parte a poter prendere decisioni in merito alla chiusura di questo o quell’impianto, ma come lei dovrebbe sapere, sono altri gli enti che sono indicati a prendere tali decisioni, ove ve ne fosse la necessità, necessità che allo stato non è stata ravveduta da tali organi, stante anche le nuove analisi richieste dall’Amministrazione locale e dall’Arap stessa, tese a verificare l’esistenza attuale o meno del superamento dei limiti di inquinamento.
Un ultimo accenno va fatto riguardo a quanto da lei riferito di prendersela come sport nazionale quello di accusare gli amministratori del passato, ovvero di scaricare le responsabilità su altri. Visto che lei ha anche avuto un ruolo nell’amministrazione di Trasacco seppur per brevissimo periodo, per chi ama la sua terra come me e sono convinto anche come lei, trovo alquanto illogico e pretestuoso sottacere che dalla data del Consiglio Comunale di Avezzano del 30.10.98 (deliberazione n. 110) al 07.05.2014 (rilascio delle autorizzazione all’utilizzo dell’impianto di strada 2) siano passati solamente oltre quindici (15) anni sei mesi e sette giorni per ideare, realizzare ed attivare il secondo depuratore nella città. Una sola domanda senza intravedere responsabilità di sorta. Forse sono tempi troppo lunghi?”.