Avezzano. Acqua inquinata nei rubinetti senza che i comuni avvisassero cittadini in modo opportuno. Sono centinaia le proteste in tutta la Marsica occidentale dove dai rubinetti delle abitazioni esce acqua torbida che dà sul marroncino.
Ora anche il circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Tagliacozzo denuncia “l’inaccettabile inerzia che ha contraddistinto l’amministrazione comunale nel salvaguardare la salute pubblica nell’attuale condizione di intorbidamento delle acque”.
“La lettera del Cam”, afferma vincenzo Montelisciani, del circolo di Tagliacozzo, “in cui si comunica l’impossibilità di utilizzare l’acqua per ogni “scopo umano” è pervenuta all’amministrazione comunale nella giornata di venerdì 30 novembre. Da tale data ad oggi (lunedì 2 dicembre), questa amministrazione non ha ancora attivato le normali procedure per allertare la cittadinanza. In questi giorni, chiunque ha avuto modo di interloquire con le persone si è reso conto che la maggioranza dei tagliacozzani non era a conoscenza della situazione di inquinamento delle acque.
Il sindaco, la massima autorità sanitaria locale e responsabile della salute dei propri concittadini, si è limitato a veicolare l’allerta tramite un avviso pubblicato sul sito internet e un post sul profilo ufficiale del social network Facebook. Nemmeno nella bacheca del comune vi era affisso un avviso alla cittadinanza. E’ evidente come le persone più anziane, le famiglie sprovviste di un computer, di una connessione internet, di un profilo Facebook o che non abbiamo casualmente visitato il sito internet del Cam e del Comune di Tagliacozzo non siano venute a conoscenza dell’inquinamento e che abbiano continuato ad utilizzare l’acqua corrente.
Tutto ciò dimostra un eccezionale pressappochismo e un marchiano errore di sottovalutazione dell’emergenza da parte dell’amministrazione. Tanto più che nella giornata di ieri al pronto soccorso si sono registrati casi di persone che lamentavano dolori addominali.
Con la salute delle persone non si può scherzare”, conclude montelisciani, “dopo la comunicazione del CAM, il sindaco si sarebbe dovuto attivare tempestivamente per diffondere la notizia ad ogni singolo cittadino, facendo ogni cosa fosse in suo potere. Il fatto che non abbia svolto l’opera di informazione della cittadinanza rappresenta un palese inadempimento dei compiti e delle prerogative di un sindaco. Di Marco Testa se ne assuma la responsabilità e riferisca ai cittadini che cosa ha impedito un’adeguata tutela della salute pubblica”.