L’Aquila. Il Consorzio acquedottistico marsicano (Cam), già in amministrazione controllata e su cui grava un impegno di 6 milioni di euro l’anno con cui viene onorato il concordato preventivo, a causa dell’aumento dei costi dell’energia elettrica potrebbe essere sull’orlo del fallimento.
Infatti, a fronte di 22 milioni di euro di entrate, sarebbe già stati spesi 16 milioni di euro in bollette elettriche. A lanciare l’allarme, come riporta l’Ansa, è il presidente dell’Ersi, Nunzio Merolli, nel corso dell’audizione in Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica.
“La Regione”, commenta la presidente della Commissione, Sara Marcozzi, “deve prendere atto delle difficoltà del Cam e adottare provvedimenti urgenti a sostegno delle spese extra che la società sta sostenendo e nel medio periodo portare le tre società di gestione che operano nell’aquilano alla fusione. Non è più possibile mantenere in essere realtà che, sostanzialmente, fanno la stessa cosa, peraltro in barba alla legge che obbliga ad avere un bacino minimo per il gestore corrispondente al momento al territorio provinciale”.
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Ridurre perdite al 30%, assumere ingegneri idrici e evitare fallimenti: commissione acqua a lavoro