Avezzano. Il Comitato commercianti di Corso della Libertà accusa le associazioni contrarie al progetto di ristrutturazione sostenendo che sono state diffuse notizie inesatte o incomplete perché non è vero che il project financing non andrebbe incontro alle esigenze dei cittadini.
“Attorno al progetto Luccioni sono state fatte, da parte delle associazioni contrarie, miriadi di osservazioni contraddittorie, e quasi tutte, hanno vantato la necessità di pedonalizzare Corso della libertà, rimproverando l’amministrazione comunale di non esserne stata capace. A queste rispondiamo che” è troppo semplice difendere solo i propri interessi, le proprie ragioni. Quando un città si muove deve farlo nell’interesse di TUTTI e non solo dei diretti interessati;” Un’amministrazione deve considerare tutti gli aspetti della cittadinanza e non sempre il beneficio può apparire immediato, ma va considerato a lungo termine e pertanto il cittadino deve essere in grado di interpretare il cambiamento soprattutto in una prospettiva futura. Attingere esempio da gestioni comunali che hanno risolto il problema dei parcheggi potrebbe essere una scelta saggia e la vera valutazione non sta tanto nel millantare le proprie ragioni quanto nel valutare il rapporto tra Vantaggi-svantaggi collettivi , tra esigenze primarie e secondarie ,costi-benefici: tante valutazioni da mettere a confronto ,al fine di trovare punti di incontro e soluzioni quanto meno accettabili per tutti. La chiusura di una strada centralissima in una città che conta 45.000 abitanti non è cosa facile(perché si priverebbe il centro urbano di una strada di collegamento con la stazione ferroviaria )ma pedonalizzarla e privarla di parcheggi sarebbe una scellerataggine! Pedonalizzare una strada non vuol dire creare un blocco stradale, ma significa creare una struttura adeguata al passeggio e dunque, per lo meno, una pavimentazione presentabile e una illuminazione adeguata. Affermare che sia “completamente errato un parcheggio al centro città dal punto di vista funzionale” è quanto di più assurdo si possa considerare, perché la soppressione di posti auto, in conseguenza della chiusura di una strada centrale, “deve” per forza prevedere una risposta bilanciata e addirittura migliore: come si può pensare di fruire di una strada se non vi è la possibilità di parcheggiare nelle immediate vicinanze? E inoltre, a coloro che sono convinti di risolvere il problema dell’inquinamento opponendosi alla costruzione dei parcheggi, facciamo notare che, fino a prova contraria, non sono le auto in sosta che provocano emissioni di gas, bensì i molteplici spostamenti a vuoto alla ricerca di una sosta, perché è questo che fanno la maggior parte delle auto che circolano in centro: cercano un parcheggio per potere usufruire dei servizi del centro città. Ed, ancora, chiediamo alla associazione della mobilità sostenibile: dove è stato dimostrato che la chiusura del centro al traffico incentiva la mobilità dolce? Forse in qualche ridente località di mare! Ma se poi bisogna affrontare sei mesi invernali con temperature rigide, chi vedremo girare in bicicletta per le strade della città? Come si può pensare di incentivare l’utilizzo di mezzi non motorizzati se prima non si predispone la gestione dei propri mezzi motorizzati? Il Comitato pendolari 5.30 dice testualmente “la vera modernità di una comunità e del suo spazio viene garantita dall’offerta di benessere collettivo legato ai servizi” ; considerazione sacrosanta !(rispondiamo) giacchè nessun servizio appare più essenziale di un ampio parcheggio ,se si tiene conto di una comunità che vanta una media di 2/3 vetture a nucleo familiare. Insomma si richiedono “benessere e servizi” e poi si critica la costruzione di bar, ristoranti ed edicole! Ma non sono forse questi i servizi da predisporre per il cittadino che si intrattiene nei pressi della stazione ferroviaria? Le associazioni scuseranno noi Commercianti per non avere appreso “il valore novecentesco del giardino all’italiana”, comunemente denominata stazione, che ci appare semplicemente come un rifugio per disagiati sociali ,abbandonata al peggiore degrado ,buia e pericolosa per la incolumità pubblica. Insomma “se si vuole il bene di una città bisogna che ciascuno abbia il coraggio della verità!”.