Avezzano. Era finito in manette con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Ora il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, non ha convalidato l’arresto “non ricorrendone i presupposti giuridici”. Si tratta del giovane di Cappelle dei Marsi, M.A., 19 anni, che era stato trovato in possesso di alcune dosi di hashish che, secondo i militari, stavano per essere cedute a un altro studente sceso dal pullman a piazzale Kennedy. Secondo il difensore del giovane, Roberto Verdecchia, che chiede chiarezza sull’operato dei carabinieri, il giovane non stava spacciando. “Anselmi”, sostiene il legale, “non cedeva alcuna dose a nessuno studente, né a nessuna persona, nel retro della stazione, luogo che non è abituato a frequentare, ma si trovava lì semplicemente per attendere alcuni amici in quanto l’entrata a scuola era stata posticipata a causa di un’assemblea sindacale, fatto noto a tutto il personale docente e a tutti gli studenti della scuola frequentata dal ragazzo. La perquisizione”, rincara la dose l’avvocato Verdecchia, “non ha rilevato alcun tipo di materiale adatto alla divisione o al confezionamento della droga, ma soltanto materiali di uso comune atti, forse, a generare simili supposizioni”. Inoltre il legale precisa che “Anselmi è stato posto immediatamente in libertà con decreto motivato del pm per aver compreso immediatamente l’inopportuno comportamento di un diciottenne incensurato, nei confronti del quale non ricorrono, però, gli elementi che giustificano la grave misura di un arresto, le modalità del quale sono state pubblicate nel mancato rispetto della privacy e, soprattutto, nel mancato rispetto dei tempi giudiziari. La decisione del Gip”, continua il legale, “la dice lunga sull’operato dell’operazione posta in essere dagli operanti che di certo hanno non poco condizionato un episodio a dir poco inesistente”.
Un altro arresto non convalidato è stato quello di B.D., un altro 19enne romeno, accusato di furto e arrestato dalla polizia. Era stato fermato mentre portava via capi d’abbigliamento in un negozio del centro commerciale. E’ entrato, due giorni fa, nello store di Piazza Grande staccando le placche antitaccheggio da alcuni indumenti. Il giudice ha accolto la tesi dei difensori, Luca e Pasquale Motta, secondo cui non si era trattato di furto, ma di tentato furto. Per tale motivo il ragazzo rom, che risiede a Tivoli, è stato rimesso in libertà.