Avezzano. Era accusato di avere invaso con il proprio trattore il terreno del vicino e di avergli causato ingenti danni alle costose piante messe a dimora: il Tribunale Penale di Avezzano, nonostante il Pubblico Ministero avesse richiesto la punizione esemplare di otto mesi di arresto, ha mandato assolto E.I. , agricoltore sessantenne di Villa San Sebastiano di Tagliacozzo, difeso degli Avv. ti Luca e Pasquale Motta, perché ha ritenuto che nella condotta contestata non vi fossero i presupposti giuridici e fattuali per emettere una condanna. I fatti risalgono ad alcuni anni fa, quanto l’imputato, con i propri mezzi agricoli, veniva denunciato dal confinante, titolare anch’egli di una cooperativa agricola, che lamentava vi fosse stata una invasione arbitraria nei propri terreni e un grave danneggiamento di quanto avesse su di essi posto con relativa perdita economica, visto che non aveva poi potuto vendere nulla.
Anziché iniziare una causa civile di risarcimento, la parte offesa ha ritenuto, invece, di andare giù pesante e di denunciare il confinante ai carabinieri della locale stazione di Tagliacozzo dando vita quindi alla causa penale.
Al termine del processo, Il Giudice ha riconosciuto, sposando la tesi degli avvocati difensori, che sussistessero, invece, le condizioni della particolare tenuità della condotta tenuta dall’imputato, che mai, oltretutto, aveva avuto problemi con la Giustizia. Quest’ultimo, alla lettura della sentenza assolutoria, a stento ha trattenuto le lacrime ed ha finalmente visto la fine di un incubo che poteva avere risvolti davvero pesanti, e avrà sicuramente riflettuto come il suo lavoro di contadino non più scelto perché, oltre alla durezza della terra, sia suscettibile anche di conseguenze giudiziarie di questo tipo.
A riprova di ciò, anche il fratello dell’imputato, anch’egli contadino, è stato denunciato dallo stesso titolare della cooperativa agricola e sempre per invasione di terreni agricoli: ma anche in questa occasione l’esito è stato favorevole all’accusato poiché il Giudice di Pace di Avezzano ha ritenuto non doversi procedere oltre per un difetto nella presentazione della querela. Sicuramente d’ora in poi i due fratelli, dopo queste peripezie giudiziarie terminate positivamente, prima di iniziare a coltivare i loro terreni si porteranno, oltre al trattore e alla zappa, anche la fettuccia del metro per accertarsi, al millimetro, se il terreno sia effettivamente loro o di agguerriti confinanti.