Aielli. Tutti tornano al lavoro tranne i dipendenti che dovevano essere assunti con l’accordo di prossimità in Kromoss e il sindacato chiede chiarezza alla proprietà. L’azienda di profilati in alluminino e laminati pre-verniciati per le grandi architetture dopo le 9 settimane di cassa integrazione ha fatto tornare in fabbrica i 160 dipendenti del sito e 5 stagisti, ma non gli 11 operai che dovevano essere assunti secondo quanto previsto dall’accordo di prossimità firmato a fine 2019.
Per questo le associazioni di categoria hanno chiesto un confronto con la proprietà che fa capo alla famiglia Piccone. “Dal momento che è venuto meno il rispetto dell’accordo di prossimità a questo punto dovrebbe essere disdetto e ripensato”, ha sottolineato Antonello Tangredi, segretario Fim – Cisl, “secondo la nostra organizzazione sindacale dovrebbe essere vietato far lavorare qualcuno, pagato dallo Stato, per conto di un privato.
Il 27 maggio gli stagisti, che non dovrebbero in alcun modo partecipare all’attività produttiva, sono stati richiamati a lavorare alla Kromoss a discapito dei dipendenti della ex cooperativa, per i quali, stanti così le cose, saranno, reintegrati nell’attività aziendale, sempre più tardi”.