L’Aquila. “Siamo la prima regione d’Italia, secondo una recente ricerca del Sole 24 Ore, per investimenti, nel campo della ricerca e dell’innovazione, pari a 80 milioni di euro. Altri 100 milioni di euro, destinati alla ricostruzione per ricerca e sviluppo, sono già stati stanziati”. Sono parole del Presidente della Regione Gianni Chiodi che, questa mattina, all’Aquila, ha partecipato alla presentazione del polo chimico-farmaceutico nella sede di Confindustria, all’Aquila, creato su iniziativa di Capitank e della Regione Abruzzo cui hanno preso parte tutte le aziende associate, il presidente e direttore del Consorzio Capitank, rappresentanti di Confindustria e sindacali. “Il rilancio del polo farmaceutico – ha aggiunto il Presidente – e’ tra le cinque priorità fissate dalla Regione Abruzzo per il rilancio economico e sociale del cratere insieme al consolidamento e rafforzamento del progetto Gran Sasso Institute che riteniamo basilare per esaltare le eccellenze scientifiche e di ricerca del territorio. Inoltre, tra le priorità, figurano un’adeguata rete viaria al servizio delle attività produttive in modo che queste ultime siano connesse e collegate con il tessuto produttivo nazionale, il finanziamento dei contratti di sviluppo e la creazione di un centro mondiale sulla sicurezza alimentare che si farà all’Aquila”. “Dopo aver finanziato la costituzione del Consorzio di imprese con fondi Fesr – ha proseguito Chiodi – la sfida e’ quella di creare un indotto. Promuovere l’innovazione all’interno della filiera e’ fondamentale cosi’ come stiamo facendo per favorire la competitività delle aziende ma occorre l’implementazione di progetti di ricerca e sviluppo. Solo con progetti affidabili, infatti, possiamo favorire la crescita economica. Le condizioni attuali spingono le imprese italiane a delocalizzare i propri centri di produzione. Un problema che l’Italia deve affrontare con urgenza perchè la crisi che stiamo attraversando e’ una crisi industriale e di sistema. Le imprese italiane perdono quote di mercato e la strada per ridare speranze di lavoro e’ quella di affrontare i nodi strutturali che danneggiano la competitività del sistema. Pensiamo ai costi dell’energia che si debbono sostenere nel nostro Paese, di gran lunga più alti rispetto agli altri Paesi europei e agli oneri fiscali. Questa cultura ci sta portando ad un declino inevitabile. Ecco perchè è fondamentale puntare sulla ricerca e l’innovazione, come sta avvenendo in Abruzzo con questo network costituito da aziende, istituti di ricerca e università che operano con il comune intento di valorizzare le eccellenze, stipulare accordi di collaborazione, favorire l’accesso ai finanziamenti europei e infine, creare servizi con ricadute sulla realtàeconomico produttiva del territorio”.