L’Aquila. Discariche di rifiuti pericolosi in aree IGP? Da domani in Abruzzo forse si potra’. La denuncia arriva dal Wwf. “Quatto quatto il Consiglio regionale – afferma l’associazione ambientalista – si appresta a varare, nella Legge sul riordino degli ATO dei rifiuti, una deregulation sulla realizzazione di impianti per i rifiuti di tutti i tipi nell aree agricole di pregio. Attualmente discariche, impianti di inertizzazione, impianti di trattamento chimico-fisico, piattaforme ecc., sia di rifiuti solidi urbani che di rifiuti speciali, anche pericolosi (tranne, bonta’ loro, gli inceneritori), non possono essere realizzati in aree agricole che si pregiano dei marchi IGT e IGP. Infatti, per l’attuale Piano regionale dei Rifiuti, la presenza di aree agricole di pregio diviene un vincolo insormontabile (criterio definito “escludente”). Con la modifica proposta dall’Art.17 comma 4 della Legge che domani andra’ in discussione in Consiglio regionale si cambia il termine “escludente” in “penalizzante”, aprendo la strada alla realizzazione degli interventi nelle aree piu’ importanti dal punto di vista delle produzioni eno-gastronomiche della regione. Lo stesso articolo, al Comma 2 – e’ sempre il Wwf – prevede anche di eliminare il vincolo del 5% e 10% sui quantitativi di rifiuti quale modifica da sottoporre ad iter autorizzativo per gli impianti esistenti. Infine, nelle norme sugli ATO dei rifiuti, di fatto non vi e’ alcun accenno alla partecipazione dei cittadini, ad esempio nel funzionamento delle assemblee (uso del WEB per divulgare i documenti; partecipazione dei cittadini alle sedute ecc.), quando il settore avrebbe bisogno, viste le continue inchieste, di forti dosi di trasparenza. Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: “Altro che Abruzzo dell’enogastronomia, qui si rischia di rifilare ai territori di pregio agricolo montagne di rifiuti industriali e urbani. Riteniamo del tutto inaccettabile la proposta di legge che sara’ esaminata in un torrido agosto quando le persone vorrebbero pensare ad altro e non agli attacchi che ricevono i loro territori. Dopo l’aggressione ai fiumi, con conseguenze sulle attivita’ turistiche della costa, ora – prosegue Di Tizio – il Governo regionale tira fuori dal cilindro questa nuova idea di sviluppo per i territori agricoli di pregio. Non piu’ agriturismi immersi nel verde e vigneti ed oliveti a perdita d’occhio ma paesaggi agrari intervallati da discariche e impianti di trattamento degli inerti con uno spruzzo, perche’ no, di fumo cangiante da una struttura di inertizzazione di rifiuti pericolosi. Ci chiediamo se i consiglieri regionali siano effettivamente d’accordo con questa proposta e siano consapevoli degli effetti sull’unico comparto che sta trainando l’economia regionale, sul quale si investono centinaia di milioni di euro all’anno. Riteniamo che questa norma debba essere immediatamente bloccata e riportata in commissione per essere adeguatamente riformulata. Tra l’altro si modifica il Piano Regionale dei Rifiuti in maniera sostanziale senza assoggettare le nuove norme a Valutazione Ambientale Strategica, come impone la legge, per cui si tratta di un’iniziativa che espone la regione al serio rischio di una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea”.