Abruzzo. La Terra degli orsi, dei camosci, dei cervi… E dei lupi. “Canis lupus” è il nome che si trova sulla sua carta d’identità. In Abruzzo, a differenza di molte altre zone d’Italia dove è scomparso, il lupo c’è ancora.
“Il mondo ha bisogno del sentimento di orizzonti inesplorati, dei misteri degli spazi selvaggi. Ha bisogno di un luogo dove i lupi compaiono al margine del bosco, non appena cala la sera, perché un ambiente capace di produrre un lupo è un ambiente sano, forte, perfetto”. (George Weeden, 1958).
L’ultimo lupo delle Alpi fu ucciso, stando alle cronache, nel 1874 a Como. L’ultimo lupo della Sicilia scomparve nel 1937. Negli anni ’70 del ‘900 soltanto piccoli nuclei sopravvivevano nell’Appennino centrale e in Calabria.
Difficile percepirne la presenza: è un animale intelligente, schivo e non “gradisce” l’incontro con l’essere umano.
Come riconoscere i segni di presenza dei lupi? Ho dovuto “studiare” per capirne un po’ di più. Sulla neve e sul fango è possibile trovare le impronte, ma è molto difficile distinguerle da quelle di un grosso cane.
Come si legge sul numero 2 de “I quaderni del Parco” (Pnalm), “Conoscere il lupo”, “relativamente più semplice è identificare gli escrementi, quando in questi sono presenti in abbondanza peli di prede (ad esempio cervo e cinghiale).
Feci e urina sono utilizzati per marcare il territorio, quindi sovente si trovano in punti ben visibili o lungo sentieri utilizzati dal branco, in modo che il messaggio venga recepito da potenziali intrusi”.
Ed è proprio in quello che è per me il “mio posto del cuore” che qualche giorno fa ho trovato per la prima volta traccia del passaggio dei lupi. Anche stavolta la fortuna di avere un accompagnatore che sa riconoscere il passaggio di animali selvatici.
Allora, ancora una volta insieme a My Zona, la nuova app in cui ognuno di voi può tracciare i propri luoghi del cuore, adesso traccerò una nuova “Zona” del nostro bellissimo e indomito Abruzzo: la Serra di Celano, nel Parco Naturale Regionale Sirente Velino.
In realtà si chiama Monte Tino ma tutti la conoscono solo come la Serra. È un monte alto 1923 metri e proprio qui ho scoperto la passione per le passeggiate in montagna e per il trekking. Passeggiate che amo fare da sola, perché la Serra, per un celanese, “è di proprietà”. E non è possibile per un celanese non sentirsi a proprio agio nella Pineta della Serra. Più difficile chiaramente la salita verso la vetta, raggiungibile da più punti di partenza.
Di certo chi arriva alla Serra per un’escursione avrà tutti i modi per cercare e trovare indicazioni sui vari percorsi accessibili e scegliere quello più nelle corde a seconda delle proprie attitudini e passioni.
Si può salire percorrendo il Sentiero Storico oppure partendo dalla Chiesetta degli Alpini. Più si sale e più ci si avvicina ai meravigliosi voli dei grifoni. Che planano sulle teste degli escursionisti e ai quali è dedicata la segnaletica del Sentiero del Grifone, che attraversa i Comuni di Celano, Magliano de’ Marsi e Scurcola Marsicana. È un sentiero semplice, attrezzato e segnalato con tabelle in legno.
Nel tratto del Comune di Celano parte in cima al centro storico da un comodo tracciato che inizia dietro la chiesetta degli Alpini, dove è posizionato il primo segnavia su una tabella in legno.
Perché Sentiero Storico?
Perché su questo percorso si possono notare ancora i resti delle fortificazioni murarie a protezione dell’incastellamento dell’antica Celano medievale distrutta nel 1223 dall’imperatore Federico II di Svevia. Più si sale e più si riesce a godere dello spettacolo che offre dall’alto la Piana del Fucino, dove lo spazio che fu un tempo di un lago, oggi è coperto da colorati appezzamenti di terra coltivata.
Sentiero storico, sentiero del grifone ma oggi, per gli appassionati e per i “più coraggiosi” la Serra di Celano è il Km Verticale. Dieci anni fa un gruppo di amici si è costituito in Gruppo Sportivo e ha iniziato a tracciare un percorso in verticale che sale fino a su alla cima e che oggi è diventato una delle tappe più suggestive di una competizione che richiama da dieci anni, a Celano, appassionati di Trail Running che arrivano da tutta Europa.
Quest’anno l’evento è atteso per il primo luglio.
È vero, ogni celanese la Serra la sente come sua…
Quando mia figlia mi chiede qualcosa mentre fa i compiti, prima di raggiungerla, mi sale una sorta di terrore.
La paura è sempre quella di non essere all’altezza delle sue aspettative.
“Mamma devo fare un calligramma ma non so di cosa scrivere”.
Dalla sua cameretta basta guardare dalla finestra con il naso all’insù e si vede la Serra di Celano.
Le ho detto che non mi sento mai abbastanza creativa per farle fare le cose belle come quelle che a lei vengono invece con molta spontaneità.
Le ho spiegato che a luglio arriveranno qui tanti turisti e atleti per partecipare all’#ultraserra. Le ho detto che si tratta di una gara. Di sportivi che corrono in montagna.
Sono stata frettolosa mentre lei mi diceva che avrebbe fatto un triangolo, perché le montagne sono a triangolo.
Poi sono tornata alla mia scrivania alle prese con le mille cose da fare anche oggi.
Dopo nemmeno dieci minuti è venuta da me e mi ha letto e fatto vedere questa cosa.
E così con un minuto, tutto lo stress e l’ansia di un sabato mattina che già alle 10 prometteva il peggio, si è sciolto tutto. Tra l’inchiostro nero della biro e il blu del colore del cielo. Che lei sa che è quello che piace a me.
Ogni giorno che apro gli occhi al mondo io non posso che ringraziare per questo. È che dovrei solo ricordarmelo più spesso.
“Isabella quando risali su mi mandi una foto del tuo calligramma?”.
“Che fai mamma ci scrivi un articolo?”.
“Sì”.
Cos’è MyZona?
My Zona è un’applicazione con cui tracciare i posti del cuore, i miei, i vostri!
Quelli che avete visitato per la prima volta, scoperti magari per caso.
Scaricatela da qui e lasciate la vostra Zona del Cuore, arricchitela con le vostre recensioni e entrate con noi nella grande community di MyZona.