L’Aquila. «I 27 Capi di Stato e di governo dell’Ue, nell’ultima seduta del Consiglio europeo, hanno dato il via libera al processo di costituzione della macro regione adriatico-jonica: tocca adesso alle istituzioni di Abruzzo, Marche, Molise e Puglia unire le proprie forze – d’intesa con il governo nazionale – per dare finalmente al medio e basso versante adriatico quella possibilità di sviluppo da cui oggi è tagliato fuori».
Lo affermano, in una nota congiunta, le Cna delle quattro regioni interessate, le stesse che da tempo hanno dato vita a un progetto per la definizione di una comune strategia nell’area, illustrata attraverso una serie di convegni (il primo si è tenuto a Pescara a fine settembre, il prossimo si terrà a Bari a metà gennaio, prima della chiusura prevista in primavera ad Ancona) che hanno riportato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica tempi e modi di una comune strategia.
«La strada che porta alla costruzione della macro regione – avverte tuttavia la Cna – è costellata di appuntamenti che non possono essere mancati, pena l’esclusione dai progetti futuri e dal loro finanziamento: primo di questi, già nel 2013, la elaborazione del Piano d’Azione, primo atto di un percorso che si completerà con l’approvazione della Strategia della macro-regione, la cui definizione coinciderà con il semestre di presidenza italiana dell’Ue (fine 2014)».
«Occorre dunque che le istituzioni delle quattro regioni interessate – conclude la Cna – trovino, da questo momento in poi, forme stabili di collaborazione e raccordo. Anche in considerazione del fatto che, allo stato attuale, alcuni dei territori interessati allo sviluppo futuro della macro-regione appaiono tagliati fuori dai più rilevanti progetti infrastrutturali riguardanti, ad esempio, l’Alta velocità ferroviaria. E che l’impegno istituzionale nella costruzione della macro-regione appare fortemente squilibrato, tra Regioni già protagoniste di questo processo ed altre che invece hanno sin qui segnato il passo».