Automobili sempre più vecchie, inquinanti, poco sicure: tutta l’Italia risente dell’anzianità del parco circolante, e l’Abruzzo non fa certo eccezione. Qualcosa però si muove sul fronte della mobilità sostenibile. Vale la pena segnalare alcune delle iniziative che sono state intraprese di recente per smuovere le acque impantanate dei trasporti e cercare di limitare la dipendenza dalla quattroruote nei tragitti quotidiani. Uno dei temi più caldi in questo ambito è l’intermodalità tra soluzioni di trasporto, ovvero dare la possibilità ai cittadini di integrare i mezzi privati con quelli pubblici. A questo proposito Riccardo Mercante, capogruppo del Movimento Cinque Stelle del consiglio regionale abruzzese, ha proposto di rendere effettiva la convenzione che la Regione aveva deciso di stipulare con Trenitalia nel 2013 per consentire il trasporto gratuito delle bici sui treni. Nonostante fosse già previsto uno stanziamento di 30.000 euro, a conti fatti la convenzione non è stata mai entrata in vigore: un peccato, in quanto la bicicletta in questi tempi di crisi sta conoscendo un enorme ritorno di popolarità con diverse in gran parte dell’Abruzzo. Integrando due ruote e treno si potrebbe fare (quasi) a meno dell’automobile o quanto meno sbarazzarsi della vecchia per convertirsi alle meno inquinanti auto elettriche. Certo di questi tempi non è una decisione semplice da prendere, soprattutto se si tratta di affrontare una cospicua spesa iniziale. Tuttavia sono nati diversi servizi internet, uno dei quali presente anche a in Abruzzo con una sede vera e propria, per la valutazione e la vendita in giornata. E quando i treni sono in sciopero? In questi casi fare a meno della macchina diventa complicato – e le auto ecologiche in Abruzzo sono soltanto l’8,2% – ma se è condivisa almeno si riducono le emissioni inquinanti. Una ricerca dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa commissionata da BlaBlaCar, l’azienda specializzata in ride sharing (auto condivise per lunghi tragitti), ha dimostrato che durante l’ultimo sciopero del 14-15 marzo 2015 c’è stato un +35% di pendolari e turisti sulla Roma-Pescara, di cui l’84% in direzione Pescara. A quanto pare ai pescaresi non dispiace affrontare un viaggio in auto in compagnia, dividendo anche le spese di carburante. Il tema del traffico e della mobilità sostenibile sono stati tra l’altro da poco oggetto del primo di una serie di incontri formativi a Pescara, in cui si è parlato soprattutto delle cosiddette “zone 30”. Queste zone, molto diffuse nelle città europee e introdotte in Italia nel 1995, non sono altro che aree urbane circoscritte in cui il limite di velocità è di 30 km/h al posto dei consueti 50. Nate per limitare il traffico in prossimità di scuole e zone residenziali, hanno attechito poco nel nostro Paese per via delle consuete polemiche tra residenti e commercianti. Un altro tassello che si va ad aggiungere al lento processo di sviluppo verso la sostenibilità è l’annuncio dell’arrivo di 12 milioni di Euro per i capoluoghi abruzzesi a favore di nuovi e diversi modelli di mobilità a basso impatto ambientale e con lo scopo di recuperare lo sviluppo dei modelli urbani della regione.