Avezzano. Ci sarà anche la Cgil Abruzzo, che ha aderito all’iniziativa, alla manifestazione di domani mattina a Roma davanti al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti.
Una manifestazione indetta per le 10.30 da numerosi sindaci di Abruzzo e Lazio, dai sindacati, dalle associazioni degli imprenditori, dalle organizzazioni dei trasporti e da quelle dei pendolari per protestare contro il caro-pedaggi e per sollecitare gli interventi necessari alla messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, le grandi arterie che collegano l’Abruzzo alla capitale e al Lazio.
“Inutile sottolineare da parte nostra l’importanza che queste autostrade rivestono”, si legge in una nota della Cgil Abruzzo, “non soltanto per la vita delle migliaia di pendolari abruzzesi che ogni giorno si muovono per la capitale (dai lavoratori agli studenti, a coloro che viaggiano per le più diverse ragioni) ma anche per la stessa economia abruzzese, che nel sistema economico romano trova un grande serbatoio commerciale e turistico, nonché un centro promotore di investimenti che coinvolgono l’intero territorio abruzzese”.
“A fronte di tutto ciò è davvero impensabile”, proseguono, “continuare nella politica tariffaria messa in atto finora da Strada dei Parchi, che di anno in anno applica un aumento dei pedaggi autostradali che non è più sostenibile sia dai pendolari che dalle aziende che operano con la Capitale”.
“Un costo che può avere conseguenze molto pesanti se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non si deciderà (insieme alla società concessionaria) a trovare finalmente una soluzione definitiva”, conclude la Cgil, “e non interventi-tampone, al problema del continuo aumento dei pedaggi. Come deve trovare una soluzione anche alla vicenda della messa in sicurezza delle due autostrade, per le quali il ministro Toninelli ha più volte annunciato l’avvio delle opere necessarie”.
Nel Decreto Genova infatti sono stati stanziati a questo scopo 192 milioni, relativi alla seconda fase di adeguamento sismico delle due autostrade, dichiarate dal 2012 arterie strategiche in caso di sisma, che però ancora non sono disponibili per far partire realmente i cantieri e vedere al lavoro tanti operai oggi in cassa integrazione.