Avezzano. “Ancora una volta veniamo “bloccati” nelle nostre azioni da coloro che dovrebbero garantire il rispetto delle istituzioni e favorire le nostre iniziative volte a tutelare i cittadini che rappresentiamo”. Queste le parole dei sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo, impegnati nella lotta al caro pedaggi e per la sicurezza della A24/A25.
“Non è stato sufficiente”, continuano, “l’averci “relegato” a Piazza Vidoni ed averci impedito di manifestare pacificamente davanti al Senato della Repubblica Italiana. Nella mattinata odierna la Questura di Roma non ha accolto la nostra richiesta di creare un presidio permanente h24 davanti al Ministero dei Trasporti di Roma a partire dal prossimo 17 dicembre. Al massimo, avrebbero potuto autorizzarci “mezza giornata” (al giorno) e neanche tutti i giorni”.
“Dopo esserci attivati per reperire tutte le autorizzazioni necessarie anche presso il Municipio di Roma, ancora una volta dobbiamo registrare un tentativo di negarci il diritto di far ascoltare la nostra voce al Ministro Toninelli e a tutti coloro che hanno preso l’impegno di dare delle concrete risposte alle nostre istanze. Dal 3 gennaio 2018, ovvero da quando è iniziata la nostra protesta, è trascorso quasi un anno e lo spettro di un nuovo “salasso” è oramai alle porte e, le nostre richieste, ancora non trovano risposte certe e concrete. Alle accuse di una nostra strumentalizzazione intendiamo rispondere a gran voce che noi siamo soggetti pensanti e non siamo le pedine di nessuno. Noi rappresentiamo la voce e le difficoltà dei nostri territori. Nell’attesa di essere ricevuti dal Ministro (l’ultima richiesta di incontro è stata inviata il 10 dicembre) continueremo nella nostra battaglia e non ci fermeremo”, concludono i sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo.