Villavallelonga. “Uno sfortunato ma bruttissimo episodio che rischia di incrinare la tolleranza degli abruzzesi verso i loro orsi. La giunta regionale ed il Ministero mettano a disposizione le risorse necessarie per la ormai irrimandabile messa in sicurezza dei paesi”. L’associazione Salviamo l’orso ha commentato così l’incursione notturna dell’orso in casa della famiglia Bianchi. “La dinamica dei fatti sembra ormai chiara, l’animale, mentre cercava di entrare in un pollaio, pare abbia scavalcato un muretto e trovandosi la via ostruita da un’altro muro è penetrato da una finestra nella cantina di un’abitazione finendo poi intrappolato nell’abitazione stessa svegliando la famiglia che atterrita si è trovata l’orso in salotto”, hanno commentato dall’associazione, “fortunatamente nessuno si è fatto male e l’animale sedato dal personale del parco che ormai lo segue da mesi tentando di arginare le sue scorribande in paese, è stato trasferito e rilasciato in montagna. Ovviamente tutto è bene quel che finisce bene ma l’episodio ripropone il problema degli orsi confidenti e l’ormai irrimandabile bonifica e messa in sicurezza di pollai , stalle e orti che attirano questi animali nei centri abitati”.
“Abbiamo letto con attenzione il comunicato rilasciato dal PNALM e le dichiarazioni in esso rilasciate dal Presidente Carrara”, hanno continuato, “e non possiamo che sottoscriverle in particolare dove egli dice “L’evento di questa notte ripropone la necessità, per la conservazione dell’orso, di mettere in campo azioni che coinvolgano tutte le Amministrazioni che operano sul territorio, evitando di lasciare solo al Parco la soluzione di problemi che implicano altre competenze e altre responsabilità”….e noi avremmo aggiunto che servono fondi e risorse non gli spiccioli che ha ricevuto in dotazione la recente legge regionale dedicata al plantigrado (Legge Berardinetti).
Ma è appunto sulla destinazione di risorse alle politiche di conservazione dell’orso ed in genere alla conservazione della natura in Abruzzo che casca l’asino………una giunta regionale che assegna fondi pubblici (500,000 Euro) per una seggiovia a Gamberale fallita già in partenza o addirittura prevede interventi per circa 20 milioni di Euro a Passo Lanciano, in pieno Parco Nazionale della Majella di cui 10 milioni per un’impianto di innevamento artificiale ( con la penuria d’acqua che stiamo tutti soffrendo…) e invece assegna solo qualche migliaio di euro alla Legge Berardinetti come puó essere credibile?
Lo sanno i politici abruzzesi, quelli che si riempiono la bocca con espressioni tipo “Abruzzo regione verde d’Europa”, quanti pollai , orti, stalle , si potrebbero bonificare e mettere in sicurezza con un decimo di quello che si pianifica di spendere a Passo Lanciano per far sciare i turisti per 2 mesi scarsi ?? Quanti campi a perdere lontani dai paesi, si potrebbero coltivare? Quanta gente si potrebbe impiegare in questa generale opera di bonifica che potrebbe estendersi anche alla bonifica di decine e decine di microdiscariche che ammorbano e imbruttiscono tutta la Marsica ed anche alcuni paesi del parco?
Noi di Salviamo l’Orso abbiamo la coscienza a posto, sono tre anni che con fondi nostri facciamo il possibile in piccole aree fuori dei parchi, da quest’anno in collaborazione con il PNALM anche a Scanno, ma è necessario un drastico cambio di passo della politica regionale e magari uno stanziamento di risorse anche da parte del Ministero dell’Ambiente che gestisce il Piano di tutela dell’orso marsicano (PATOM) se si vuol risolvere il problema alla radice, altrimenti gli interventi del parco e dell’associazione sono destinati a rimanere pannicelli caldi su una piaga che si allarga. Crediamo anche che le amministrazioni e le popolazioni locali, debbano giocare un ruolo importante nel richiedere questo piano di interventi estesi ed eccezionali; i Sindaci si facciano sentire in Consiglio regionale ed a Roma invece di abbandonarsi ad un generico piagnisteo o di lamentarsi del parco, chiedano con forza le risorse per risolvere gli attuali conflitti, creando cosi anche occasioni di impiego e di lavoro per i giovani e le imprese locali affinchè l’orso sia una risorsa per le loro comunità e non un problema.