Rocca di Botte. Il mistero della vita che si è trasformato in amore. Un amore grande che ha riportato i due giovani genitori della piccola Sofia a Rocca di Botte, a distanza di un anno dalla morte, tra i bambini della comunità del paese. Per pregare insieme per una bimba “che il Signore ha richiamato a sé” e solo Lui può spiegare il perché.
È stata un’omelia composta ma anche intima e emozionante quella di don Callistus Nwachukwu Ngozichuku che ieri pomeriggio ha accolto nella sua chiesa, che porta il nome di San Pietro Apostolo, insieme a tante persone di Rocca di Botte, la famiglia di Sofia Piccioli, la bimba che lo scorso anno ha perso la vita nel campetto di calcio alla periferia del paese, travolta da una vecchia porta di calcio in disuso.
Una vicenda che ha scosso non solo la piccola comunità che ha pianto la tragica scomparsa di una bimba cresciuta tra la provincia romana e il borgo abruzzese, immerso nel verde dei boschi a margine della Piana del Cavaliere, ma l’Italia intera. Nessuno a Rocca di Botte ha dimenticato il sorriso contagioso della piccola che amava tanto gli animali e che ieri è stata ricordata nelle preghiere lette in chiesa da tutti i bambini del paese, grazie al sostegno del coro della Misericordia della Parrocchia.
Durante tutta la celebrazione, i catechisti hanno accompagnato i bambini a conoscere meglio Sofia, come una bimba che non c’è più ma che è ancora avvolta nell’amore di chi l’ha avuta e coccolata da quando è venuta al mondo.
“Dico a questi genitori, ai familiari e a tutti voi di avere coraggio”, ha detto dall’altare don Callistus, raccontando anche della sua infanzia in Africa, dove non tutti ce la facevano a sopravvivere e dove lui ha perso sei fratelli, “solo Dio sa perché, solo Dio conosce il mistero della vita e per questo dico che dobbiamo pregare tutti di più”. E ancora: “Dobbiamo perdonarci a vicenda, non sappiamo perché siamo al mondo. Non dobbiamo dare le colpe a nessuno”.
Alla fine della cerimonia religiosa, accompagnata dalla musica e dai canti del coro della chiesa, Giorgia e Federico, i genitori della piccola Sofia, hanno regalato a tutti i bambini delle composizioni di caramelle. Alla fine, fuori dalla chiesa, gli stessi bambini hanno intonato “Zero passi da te” di Deddy, portando il tempo con le mani, prima di lanciare in cielo tanti palloncini bianchi e viola e abbracciare ancora una volta Giorgia e Federico.
Alla cerimonia hanno presieduto anche i carabinieri della locale stazione, della compagnia di Tagliacozzo, che ancora una volta hanno dimostrato alla famiglia la vicinanza dell’Istituzione in una vicenda che ha lasciato un segno indelebile nella comunità che però cerca anche grazie a momenti come quelli di ieri, di continuare a essere vicina a una famiglia che ha scelto e continua ancora a scegliere l’Abruzzo come la sua seconda casa.
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