Tagliacozzo. Già presentata con grande successo in Italia e all’Estero (a fine 2011 è ospitata all’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia), la mostra itinerante L’attimo neorealista: fotogrammi 1941-1952 approda a Tagliacozzo nell’ambito della prima edizione della manifestazione del Comune marsicano dedicata al cinema Tagliacozzo in film. L’esposizione si compone di 82 fotografie che ritraggono momenti di grande intensità tratti da 32 pellicole, scelte fra le più importanti opere del Neorealismo e fra alcuni dei film che ne anticiparono l’avvento (di qui l’arretramento al 1941 della data di partenza della selezione). Realizzata dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia con la Fondazione Ente dello Spettacolo, la mostra rende omaggio a cineasti come Rossellini, Visconti, De Sica, De Santis, ancora oggi circondati da un’aura di leggenda, i cui film hanno descritto con impressionante realismo e grande maestria la condizione di un’Italia devastata dalla guerra, guardando con grande chiarezza e lucidità alla sua realtà politica e sociale. Elemento distintivo di questa esposizione è quello di essere composta esclusivamente di fotogrammi estrapolati dalle pellicole, non quindi fotografie di scena ma veri e propri istanti dei film. Questa scelta nasce dalla volontà di fornire una testimonianza significativa di uno dei momenti più alti della cinematografia italiana e mondiale, quel Neorealismo che seppe raccontare con sensibilità e partecipazione la tragica realtà di un Paese devastato dal secondo conflitto mondiale e di una popolazione ridotta allo stremo, ma anche la grande umanità e volontà di riscatto che il popolo italiano seppe dimostrare. Ecco allora immagini estrapolate dalle pellicole, in un bianco e nero di grande intensità emotiva che immortala l’indimenticabile Anna Magnani nella scena finale in Roma Città Aperta di Rossellini, le figure femminili vestite di nero della Terra trema di Visconti, fino allo sguardo disperato di Lamberto Maggiorani in Ladri di Biciclette di De Sica. La mostra, realizzata con il contributo dell’Archivio fotografico e iconografico della Cineteca Nazionale, vuole raccontare non solo la straordinaria bellezza delle situazioni, dei volti e dei paesaggi, ma anche il senso di un movimento artistico capace di aderire alla realtà italiana e contemporaneamente suscitare emozioni attraverso storie universali.
Tagliacozzo. Già presentata con grande successo in Italia e all’Estero (a fine 2011 è ospitata all’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia), la mostra itinerante L’attimo neorealista: fotogrammi 1941-1952 approda a Tagliacozzo nell’ambito della prima edizione della manifestazione del Comune marsicano dedicata al cinema Tagliacozzo in film. L’esposizione si compone di 82 fotografie che ritraggono momenti di grande intensità tratti da 32 pellicole, scelte fra le più importanti opere del Neorealismo e fra alcuni dei film che ne anticiparono l’avvento (di qui l’arretramento al 1941 della data di partenza della selezione). Realizzata dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia con la Fondazione Ente dello Spettacolo, la mostra rende omaggio a cineasti come Rossellini, Visconti, De Sica, De Santis, ancora oggi circondati da un’aura di leggenda, i cui film hanno descritto con impressionante realismo e grande maestria la condizione di un’Italia devastata dalla guerra, guardando con grande chiarezza e lucidità alla sua realtà politica e sociale. Elemento distintivo di questa esposizione è quello di essere composta esclusivamente di fotogrammi estrapolati dalle pellicole, non quindi fotografie di scena ma veri e propri istanti dei film. Questa scelta nasce dalla volontà di fornire una testimonianza significativa di uno dei momenti più alti della cinematografia italiana e mondiale, quel Neorealismo che seppe raccontare con sensibilità e partecipazione la tragica realtà di un Paese devastato dal secondo conflitto mondiale e di una popolazione ridotta allo stremo, ma anche la grande umanità e volontà di riscatto che il popolo italiano seppe dimostrare. Ecco allora immagini estrapolate dalle pellicole, in un bianco e nero di grande intensità emotiva che immortala l’indimenticabile Anna Magnani nella scena finale in Roma Città Aperta di Rossellini, le figure femminili vestite di nero della Terra trema di Visconti, fino allo sguardo disperato di Lamberto Maggiorani in Ladri di Biciclette di De Sica. La mostra, realizzata con il contributo dell’Archivio fotografico e iconografico della Cineteca Nazionale, vuole raccontare non solo la straordinaria bellezza delle situazioni, dei volti e dei paesaggi, ma anche il senso di un movimento artistico capace di aderire alla realtà italiana e contemporaneamente suscitare emozioni attraverso storie universali.