Avezzano. La politica e i sindacati si mobilitano ma il rischio per 480 lavoratori della Micron è altissimo e, soprattutto, è immediato. Infatti il Ministero per lo Sviluppo economico ha fatto slittare la dichiarazione dell’esubero di 480 operai, ma solo per un pelo. Si tratta del 30 per cento del totale dei lavoratori. Micron, secondo i sindacati, era pronta ad annunciare l’esubero per questi dipendenti già nell’incontro del 28. E’ stato il ministero a stoppare il provvedimento. questa amara verità è emersa in un incontro preliminare dei sindacati con alcuni delegati del ministero. “Ci hanno detto che sono riusciti a non far dichiarare all’azienda l’esubero di 480 persone vista l’assenza di un piano industriale”, ha rivelato Michele Paliani segretario Uil-Uilm. Tutto ciò, senza l’assenza di un acquirente, sarebbe disastroso per tutti i 1.700 lavoratori.
Intanto ieri le istituzioni a tutti i livelli, Vescovo dei Marsi e associazioni di categoria uniti, senza distinzioni, nella battaglia in difesa dello stabilimento Micron e dell’intera forza lavoro: il mega-vertice promosso dal sindaco Giovanni Di Pangrazio, nella sala consiliare stracolma, registra una totale identità di intenti: primi cittadini abruzzesi e laziali, Parlamentari, Regione, Provincia, Sindacati e Associazioni di categoria fanno quadrato attorno allo stabilimento di Avezzano, una realtà industriale fondamentale per l’economia e l’occupazione della Marsica, l’Abruzzo e il vicino Lazio. E, in vista del vertice fissato per mercoledì 28, alle 11, al Ministero dello Sviluppo Economico, mandano un messaggio chiarissimo al Premier Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera: “la partita Micron è strategica per un Paese che guarda al futuro, va condotta ai massimi livelli Istituzionali per salvaguardare lo stabilimento e l’intera forza lavoro. Il governo, quindi, deve aprire una partita che riguardi l’intero settore della micro-elettronica. Questa è la base di partenza, non accetteremo giochi al ribasso destinati ad aprire la strada allo smantellamento del sito -una realtà industriale al top nella produzione delle memorie a 200mm- e all’arretramento del sistema Paese su tecnologie di fondamentale importanza per il futuro”.
L’affollato incontro ha registrato una lunga serie di interventi aperti dal sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio che, dopo aver ripercorso le tappe della vicenda e illustrato un documento da inviare al Premier e al Ministro, condiviso dall’assemblea e apprezzato dai sindacati presenti, ha ribadito la necessità di “lavorare tutti insieme in difesa di un sito strategico per l’intero Paese. La partita in gioco è vitale per i nostri territori, chiediamo al governo la massima attenzione e l’apertura di un tavolo di settore per la micro-elettronica”.
Forte l’intervento del Vescovo, Monsignor Pietro Santoro: “bisogna ribaltare la logica delle multinazionali”, il deputato Giovanni Lolli ha sottolineato la valenza del sito, “un patrimonio tecnologico del Paese”. Concetto rafforzato dall’onorevole Paola Pelino: “Micron è strategica per l’Italia, incalzeremo il Governo”; mentre il senatore Filippo Piccone, che ha ringraziato il sindaco di Avezzano per l’iniziativa, ha posto l’accento sulla particolarità del caso: “qui non è un’azienda in crisi, Micron sta investendo in altri Paesi, quindi il governo deve affrontare la questione con piglio diverso”. L’assessore regionale Angelo Di Paolo ha assicurato il sostegno pieno della Regione per “difendere il sito e la forza lavoro”.
Sostegno pieno a ogni iniziativa politico-sindacale è arrivato anche dal vice sindaco di Rieti, Emanuela Pariboni, l’assessore del Comune dell’Aquila, Marco Fanfani, il Presidente del consiglio provinciale Filippo Santilli, i sindaci della Marsica, i consiglieri regionali Giuseppe Di Pangrazio, Walter Di Bastiano, Daniela Stati, Giovanni D’Amico, Gino Milano, le associazioni di categoria.
Il documento approvato ruota intorno a tre azioni ineludibili: il superamento dell’attuale vincolo del mono-cliente (la fab di Avezzano è attualmente vincolata a vendere alla sola Aptina, controllata dalla Micron); la diversificazione del business in ottica multi-client (aprendo un canale di marketing con colossi europei del settore, come la STM), la realizzazione di strutture S&M- Sales&Marketing nel sito di Avezzano per diversificare e personalizzare il portafoglio e la creazione della funzione di R&D. La realizzazione di tali obiettivi richiede un impegno forte del Governo chiamato a mettere in campo politiche industriali incisive per lo sviluppo di un settore strategico in raccordo con Enti Locali e parti sociali tutte. La perdurante crisi economica, infatti, dimostra che il mercato non temperato dalla politica porta solo a disoccupazione, emarginazione e crescente precarietà.