Pereto. Si è svolto venerdì a Pereto, nel centro prove della società Aisico srl, il convegno internazionale sulla sicurezza stradale dei motociclisti, primo incontro sul tema tenutosi in Italia che ha visto convergere nel piccolo paesino abruzzese oltre 200 persone tra gestori stradali, produttori di dispositivi di ritenuta, ingegneri ed operatori della sicurezza stradale, con l’intento di comprendere più a fondo quali cambiamenti dovremo aspettarci sulle nostre strade a seguito dell’emanazione, lo scorso aprile, del decreto “salva-motociclisti”.
Aisico s.r.l. ha quindi organizzato, in collaborazione con l’Erf, l’European union road federation, una giornata di lavoro e confronto con i massimi esperti italiani ed europei nel campo della sicurezza stradale, per poter parlare di un’importante categoria di viaggiatori che percorrono le nostre strade e che troppo spesso, come asserito dal Segretario Generale della Fema, Federation of european motorcyclists’associations, Dolf Willigers, non vengono tenuti in considerazione come gli altri utenti della strada dai progettisti di barriere stradali.
Dati emersi dalle statistiche risalenti al 2017 ci indicano che, seppure in Europa a partire dal 2001 il numero degli incidenti si sia ridotto del 50%, tra questi quelli che vedono coinvolti i motociclisti rappresentano ancora oggi più del 14% del totale; anche in Italia il numero degli incidenti ha subito in forte incremento, salendo all’11,9%.
Nel corso della giornata di confronto è stato analizzato nel dettaglio il Decreto del ministero dei Trasporti dello scorso 1 Aprile sui dispositivi stradali di sicurezza per i motociclisti (GU N. 114 del 17-05-2019) ed è stato approfondito quanto riportato nella specifica tecnica europea CEN/TS 17342:2019 (ex 1317-8) che determina le classi di prestazioni, le modalità di prova e i criteri di accettazione dei dispositivi salva motociclisti (DSM), con lo scopo di ridurre la severità di impatto in caso di incidente. Tra i relatori che hanno preso parte al convegno si possono annoverare docenti rappresentanti delle migliori università italiane e delle più importanti associazioni e federazioni italiane ed europee che si occupano di sicurezza stradale e salvaguardia dei motociclisti.
I temi trattati hanno fatto emergere la necessità di un miglioramento delle condizioni delle nostre strade in termini di illuminazione, segnaletica, stato delle barriere stradali, la necessità di promuovere una cultura della sicurezza stradale tra i viaggiatori e il bisogno di continuare con la ricerca affinché si possano sviluppare barriere per tutti gli utenti e la necessità da parte delle Autorità Nazionali di emanare normative interne per regolamentare l’installazione di barriere più sicure con DSM. Il convegno ha inoltre costituito l’occasione per la presentazione di due studi importanti in materia: il primo atto a dimostrare il grado di accuratezza dei manichini ad oggi utilizzati nei crash test, nonchè le loro affinità e differenze con il corpo umano; il secondo, un progetto sperimentale condotto dall’Università di Firenze, che studia le conseguenze, per i motociclisti, degli impatti laterali sugli arti inferiori, zona altamente a rischio di lesioni. L’elemento trasversale che ha attraversato tutti gli interventi è che la TS 17342, che descrive le specifiche di un crash test tra un manichino ed un dispositivo DSM, essendo solo una specifica tecnica non è obbligatoria e solo il regolamento nazionale degli stati membri può rinforzare l’uso di questi dispositivi in situazioni a rischio e definire i livelli di protezione necessari.
Durante il corso della giornata i partecipanti hanno avuto la possibilità di assistere a ben tre crash test dal vero all’interno del centro prove Aisico: una prova di impatto tra un manichino strumentato e un DSM secondo le indicazioni fornite nella specifica tecnica TS17342; una prova di impatto tra un camion di 10 tonnellate e una barriera di sicurezza con sistema DSM installato secondo la normativa europea EN1317-2 e una prova di impatto tra un’autovettura ed una motovettura posizionata in direzione trasversale rispetto alla traiettoria dell’auto, i cui risultati sono stati oggetto d’analisi ai fini dello studio dei sistemi di protezione delle gambe dei motociclisti.