Ovindoli. Il Re guelfo scende per i campi di Ovindoli dove sosta per far riposare il proprio esercito e poi riprendere il viaggio in direzione dei Piani Palentini.
“Le sorti di un Re, Carlo I D’Angiò …il passaggio” rientra nel progetto “marsicaMedioevale”, nato circa vent’anni anni fa, dalla volontà del Centro Studi Culturali Carlo D’Angiò, presidente Lorenzo Fallocco.
L’iniziativa intende promuovere le ricchezze del territorio in un ambito storico culturale, può vantare una condivisione con le amministrazioni comunali che, nel loro passato, sono state testimoni del passaggio guelfo o ghibellino. Oggi vede coinvolte tre regioni: Abruzzo, Lazio e Campania.
Ovindoli una piazza gremita di persone ad assistere alla rievocazione storica dell’arrivo di Re Carlo al cospetto del nobile feudatario a cui chiede fedeltà prima di intraprendere il viaggio verso i Piani Palentini dove affronterà il Principe Corradino di Svevia.
I saluti istituzionali sono stati rivolti al folto pubblico dal vice sindaco di Ovindoli, Raffaele Siciliano che ha apertamente sostenuto “Con sommo piacere l’amministrazione comunale ha deciso di aderire al progetto “marsicaMedioevale” che ha un significato importante per il nostro territorio abruzzese, testimone di eventi storici che hanno cambiato le sorti della Nazione e dell’Europa. Sono convinto che il turismo locale ha enorme potenzialità, e ben vengano eventi ricchi di storia e di cultura.”
Fondamentale la presenza di Maria Olimpia Morgante Sindaca di Scurcola Marsicana, terra dove si è svolta la sanguinosa battaglia. La prima cittadina ha invitato tutti a partecipare al grande corteo del 23 agosto, che quest’anno conclude la cerimonia dei festeggiamenti dei 750 anni della battaglia dei Piani Palentini, conosciuta come di Tagliacozzo. “ Ho avuto l’onore di ospitare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, con la sua presenza ha significato il riconoscimento dell’evento storico. Il progetto “marsicaMedioevale” racchiude un importante messaggio per gli avvenimenti che hanno visto lo scontro tra re Carlo D’Angiò e Corradino di Svevia, ma anche per una costruzione in rete con le altre amministrazioni comunali, non solo abruzzesi, ma anche laziali e campani.”
Al suono squillante delle chiarine e dalla forza dei tamburi, il corteo storico si è snodato per le vie del borgo rappresentato dalle figure dei nobili, su cui primeggia quella del feudatario con la sua corte, seguono poi i popolani al rientro dai campi. Il palazzo che si dice aver ospitato il Re era di appartenenza dei conti Belardi di Celano alleati del Papa e quindi filoangioini.
Piazza San Rocco palcoscenico di contesti medioevali. Le zone del mercato con la rappresentazione degli antichi mestieri: lo speziale, il dipintore, l’alchimista, l’arcolaio, e il grande sontuoso banchetto in onore di Re Carlo e per allietare la sua permanenza musiche medioevali e danza. Re Carlo arriva a cavallo per chiedere personalmente la fedeltà al feudatario, accanto a lui il fido consigliere Erard de Valery, vero artefice della vittoria del re angioino.
Grande esibizione del Gruppo Storico Sbandieratori di L’Aquila, accompagnata dai calorosi applausi dei presenti.