Massa d’Albe. Il margine al centro: a Forme il cinema resiste con il Garofano Rosso Film Festival 2025 Dal 1° al 7 settembre, Forme di Massa d’Albe.
Il cinema torna a fiorire tra le montagne d’Abruzzo: dal 1° al 7 settembre 2025 si terrà a Forme di Massa d’Albe la quinta edizione del Garofano Rosso Film Festival, l’appuntamento che fa del margine il suo centro, dando voce a storie, autori e comunità che spesso restano invisibili.
Il festival, gratuito e aperto a tutti, unisce l’anima culturale e quella sociale, con un’attenzione speciale ai temi dell’inclusione e della marginalità. In uno dei borghi più suggestivi e “freddi” d’Italia, il cinema diventa così atto di resistenza e strumento di rinascita, capace di aprire varchi nella realtà contemporanea.
Organizzato dall’associazione CinemAbruzzo, il festival gode anche quest’anno del patrocinio del Parlamento Europeo, a conferma del suo valore culturale e della sua vocazione internazionale. Le proiezioni e gli eventi si svolgeranno nella suggestiva Piazza Luigi Libertini, cuore pulsante del borgo.
Una novità: Supernovae
L’edizione 2025 debutta con la sezione Supernovae, un nuovo e prezioso trampolino di lancio dedicato ai registi under 35, progetto pensato per accendere i riflettori sulle nuove voci del cinema italiano, offrendo spazio, visibilità e opportunità concrete di crescita artistica. Questa iniziativa è sostenuta dal Ministero della Cultura (MiC) e da SIAE, nell’ambito del programma “Per chi crea”, che promuove la creatività emergente nazionale.
Tra i protagonisti figurano il regista marsicano Paolo Santamaria – fondatore del festival – con Lampi, un corto che affronta con poesia e potenza visiva il tema delle malattie neurologiche; Samuele Sestieri con Lumina, un viaggio onirico e post-apocalittico che ha già calcato festival internazionali; Gianluca Granocchia con Mignolo, racconto intenso sulle inquietudini giovanili e la ricerca di sé; e il collettivo Chuormo con Davide, where are you?, girato proprio a Forme durante l’ultima edizione della residenza CinemAbruzzo Campus, che intreccia memoria e paesaggio montano in un dialogo profondo tra perdita e rinascita.
Otto sezioni, un mosaico di sguardi
Con 47 opere in concorso, il festival tesse un mosaico di visioni che esplora identità e fragilità umane attraverso otto sezioni tematiche. Bizarre ci trascina in un mondo deformato e grottesco, dove le contraddizioni della realtà vengono esasperate fino a diventare specchi surreali. Afterword affronta il tabù della morte, trasformandola in un’occasione di confronto con le paure più intime e con il senso ultimo
dell’esistenza. Femme raccoglie voci femminili che rivendicano con forza il diritto di raccontare e ridefinire lo sguardo sul mondo. Con Anteros il cinema si fa atto di resistenza e rivendicazione del diritto di amare, oltre i confini imposti da convenzioni e pregiudizi. Wonderland apre invece la porta all’immaginazione dell’infanzia, uno spazio onirico dove i desideri e le paure dei più piccoli diventano fiabe moderne. In Lacci a essere protagonisti sono i legami sottili e fragili che uniscono le persone, un tessuto emotivo fatto di vicinanze e lontananze. Dystopia ci proietta in futuri inquietanti, in cui le ombre del presente si allungano fino a trasformarsi in incubi collettivi. Infine, Frontiers porta lo sguardo ai margini, geografici e interiori, là dove il vivere diventa resistenza e possibilità di scoperta.
I Premi
Anche quest’anno il festival premia l’impegno documentario con un riconoscimento speciale intitolato a Giovanni Oppedisano. Il premio sarà assegnato a Lala di Ludovica Fales, un manifesto potente di una generazione invisibile che rivendica diritti di cittadinanza negati.
Per il miglior lungometraggio, il festival decreta vincitore Anime Galleggianti di Maria Giménez Cavallo, che ha già incantato il pubblico alla Festa del Cinema di Roma.
Infine, verrà consegnato il Premio “Matteo Costa Romagnoli” al miglior videoclip musicale, in memoria del produttore visionario e fondatore di Garrincha Dischi, per valorizzare la creatività audiovisiva emergente.
Accanto a questi riconoscimenti, ci sarà anche il Premio del Pubblico per la categoria cortometraggi, un modo per dare voce diretta agli spettatori e rendere la comunità parte attiva del processo di valorizzazione delle opere.
La Direzione Artistica
Alla guida del festival c’è la direttrice artistica Valentina Traini, che continua ad immaginare il Garofano Rosso come un luogo di incontro reale tra cinema, comunità e territorio. “Il Garofano Rosso non è solo un festival di cinema, ma un’esperienza condivisa: un atto di resistenza culturale che nasce per dare spazio a nuove voci e per intrecciare storie e sguardi diversi. Vogliamo che la comunità si senta parte di questo progetto, non spettatrice ma protagonista, perché il cinema trova la sua forza quando incontra le persone, i luoghi, le vite quotidiane. Solo così può diventare memoria viva e generare nuove prospettive”, afferma Traini.
Non una kermesse scintillante, non una vetrina, ma un festival che sceglie la via dell’autenticità. A Forme si alterneranno autori italiani e internazionali mossi dal desiderio genuino di conoscere questo posto e di intrecciare i propri percorsi creativi con la vita della comunità. Qui non si viene per mettersi in mostra, ma per condividere, ascoltare e raccontare. “La gente viene perché vuole conoscere – e noi gli diamo lo spazio
che merita” – sottolinea Traini, confermando la vocazione del Garofano Rosso a essere un laboratorio vivo di relazioni, più che un semplice evento di passerella.
Eventi collaterali
Ogni pomeriggio, la piazza di Forme diventerà un vero e proprio salotto culturale all’aperto, con ospiti che accompagneranno il pubblico in riflessioni e confronti sui temi più urgenti del nostro presente. L’avvio (lunedì 1 settembre) sarà affidato a Piercesare Stagni, presidente dell’Abruzzo Film Commission, che metterà in luce il ruolo strategico del cinema per la crescita di un territorio e per la costruzione di nuove opportunità culturali ed economiche. Nei giorni successivi, spazio alla letteratura con la presentazione del libro Scellerate di Antonella Finucci (martedì 2 settembre), edito da Radici Edizioni, che intreccia scrittura narrativa e impegno civile.
Il festival darà voce anche a storie di resistenza e di diritti: mercoledì 3 settembre l’attrice e drammaturga Cinzia Spanò, insieme a Riccardo Noury di Amnesty International Italia, condurranno un dialogo dal titolo “Consenso è azione: cambiamo le regole del gioco”, dedicato al tema della parità e dell’autodeterminazione. Non mancherà uno sguardo alle comunità marginalizzate con il violinista Gennaro Spinelli, presidente dell’UCRI, che inviterà a superare stereotipi e pregiudizi intorno al popolo Rom attraverso parole e musica (giovedì 4 settembre).
Il filo della cura accompagnerà invece l’intervento di Lisa Martignetti (venerdì 5 settembre), funeral planner e operatrice funeraria, che proporrà una riflessione delicata sull’accompagnamento alla fine della vita, un tema spesso rimosso ma necessario. E a dare respiro e leggerezza sarà la musica: sabato 6 settembre la Corale Polifonica San Silvestro Papa di Sora, diretta da Alessandro Cedrone, porterà in scena un concerto che unisce tradizione e nuova polifonia, trasformando la piazza in uno spazio sonoro condiviso.
Il 7 settembre la chiusura sarà affidata a un doppio appuntamento: il Caffè Letterario Diffuso a cura dell’associazione Libert’Aria, che trasformerà la piazza in un salotto culturale, e soprattutto il Poetry Slam, una gara di poesia performativa, valida per il campionato nazionale LIPS 2025/2026, in cui il pubblico sarà chiamato a diventare giudice e protagonista.
Lungo i vicoli del borgo sarà inoltre allestita la mostra diffusa “Haiku al Cinema – Poesia in tre atti” di Mattia Paone: un percorso sensoriale dove poesia e immagini si intrecciano, con versi che diventano fotogrammi e colonne sonore svelate attraverso QR code.
Non mancheranno infine le suggestive Cinescursioni organizzate da CinemAbruzzo: un viaggio tra le location che hanno segnato la storia del cinema internazionale. Il 3 e 4 settembre sarà possibile visitare Alba Fucens, leggendario set del fantasy cult Yado (Red Sonja, 1985); il 6 settembre un percorso dedicato alle atmosfere sospese de Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini (1976); il 7 settembre una passeggiata tra le scenografie de
La Bibbia di John Huston (1966), kolossal che consacrò queste montagne all’immaginario cinematografico mondiale.
Il Garofano Rosso Film Festival 2025 si prepara a trasformare Forme in un crocevia di sguardi, linguaggi e comunità. Un festival che non rincorre le luci della ribalta, ma coltiva il dialogo, l’incontro e la scoperta, restituendo al cinema la sua funzione più autentica: quella di creare legami e aprire mondi. Dal 1° al 7 settembre, tra montagne, piazze e storie condivise, il Garofano Rosso invita tutti a partecipare a un’esperienza culturale e umana unica, capace di unire radici e futuro, intimità e visioni globali.
Tutti gli eventi si svolgeranno in Piazza Luigi Libertini, l’accesso è libero e gratuito. Info e programma completo: www.garofanorosso.com