Celano. Le tematiche e le politiche sociali adottate fino ad oggi dal Comune di Celano hanno da sempre riscosso un notevole gradimento da parte della cittadinanza. Non è mai mancata la particolare attenzione rivolta a quelle fasce più deboli della popolazione alle prese con problematiche di varia natura. E proprio in questa ottica va letta l’inaugurazione prevista per lunedì prossimo 3 aprile di due panchine inclusive in piazza IV Novembre.
“Sono estremamente soddisfatta del risultato – afferma Divina Cavasinni, consigliere comunale delegata Pari Opportunità e Politiche Famiglia, Disabilità e politiche cimiteriali – perché in questo modo comincia a diventare realtà un progetto al quale teniamo molto, anche per motivi di carattere strettamente personale. L’iter è stato lungo e per realizzare il primo stralcio abbiamo volutamente aspettato l’arrivo della bella stagione. La panchina non è solo un simbolo ma racchiude anche un messaggio sociale importante, quello della inclusività, un aspetto che non deve riguardare solo poche persone ma tutte quelle che soffrono di problematiche di carattere fisico e cognitivo”.
“Rendere più inclusiva la nostra città – continua Cavasinni – è il nostro sogno e aspirazione, avendo contatti quotidiani con le famiglie che affrontano un disagio. Con questa prima parte del progetto intendiamo lanciare un segnale positivo e un messaggio di vicinanza e di attenzione per coloro che soffrono di particolari problematiche. Nessuno resterà indietro, è lo slogan che abbiamo adottato fin dall’inizio per perseguire e portare avanti le iniziative a favore delle categorie più deboli e meno fortunate”.
“Il prossimo passaggio sarà quello di dotare di panchine inclusive anche altri punti sensibili della città. In programma, infatti, c’è l’installazione di almeno dieci panchine, individuate in vari punti, a partire dal centro storico. Disabilità non è solo sinonimo di sofferenza, ma comporta una serie di battaglie quotidiane per i diritti, e proprio per questo è un argomento che merita rispetto e attenzione” conclude Cavasinni.