Luco dei Marsi. Un banda di ladri guidata da una donna è stata scoperta dalla forestale. Quattro componenti sono stati denunciati, oltre al capo, una straniera di 50 anni. A far scattare le indagini è stata la denuncia di un anziano del posto derubato ben quattro volte e che alla fine ha deciso di rivolgersi alla Forestale, sperando che qualcuno riuscisse a trovare i responsabili dei colpi. Alla fine gli uomini del Corpo forestale dello Stato sono riusciti nell’intento e hanno individuato gli autori materiali dei furti. Parte della refurtiva è stata recuperata. Dopo una intera giornata di appostamenti, e dopo aver confrontato diversi filmati di telecamere di sorveglianza acquisiti da strutture private in giro per il paese, la Forestale ha individuato i cinque autori di un furto in abitazione avvenuto a Luco dei Marsi alle prime luci dell’alba di sabato. Il proprietario di casa, esasperato dei continui colpi nella sua abitazione, ha infatti presentato una denuncia alla stazione della Forestale di Avezzano. Sono partite le indagini e nel giro di poche ore è stata individuata l’auto usata per commettere il colpo. Gli investigatori sono così risaliti alla proprietaria della macchina. Si tratta di una straniera di etnia rom residente ad Avezzano. Grazie a lei sono arrivati anche ai complici. Sono, secondo l’accusa, quattro marocchini senza fissa dimora ma che vivrebbero in abitazioni di proprietà della donna. Un fascicolo è stato presentato alla Procura della Repubblica di Avezzano e il pubblico ministero, Roberto Savelli, ha dato l’ok alle perquisizioni domiciliari. Nelle abitazioni dove vivevano i marocchini è stato trovato il materiale rubato nell’abitazione dell’inquilino di Luco dei Marsi. C’erano televisori, Play station, attrezzatura da autofficina meccanica, computer, suppellettili, preziosi, oggetti di valore in generale e altri beni. La Procura di Avezzano, per i cinque indiziati, tutti con precedenti penali legati a reati di furto e spaccio di droga, ha disposto la denuncia a piede libero e il sequestro del materiale rinvenuto. Nelle perquisizioni è stato recuperato anche altro materiale di dubbia provenienza che verrà ora confrontato con le descrizioni riportate in altre denunce al fine di verificare se i cinque hanno partecipato ad altri colpi in paese e in altri comuni marsicani. Si presume che la banda fosse coordinata dalla rom, mente del gruppo, mentre i marocchini erano solo semplici esecutori.